Veneto

Arresto tassisti veneti in Germania

Dopo trasporto profughi, accusa di favorire immigrazione irregolare

Redazione Ansa

> (ANSA) - VENEZIA, 2 SET - Quattro veneti sono finiti negli 'ingranaggi' degli stretti controlli della polizia tedesca contro il trasporto illegale di migranti dall'Italia: uno è in attesa di essere processato, forse a ottobre, altri, come riportano i legali, sono già usciti dalla vicenda con il ritiro delle accuse da parte delle autorità tedesche.

Lo loro 'storia' ha però il sapore della 'punta di un iceberg' di una questione molto più complessa visto che lo stesso ministro dell'Interno Angelino Alfano, oggi a Berlino, ha assicurato alla giustizia locale la totale cooperazione della polizia per stroncare il traffico illegale di profughi dall'Italia alla Germania. "Abbiamo ogni giorno - ha detto il ministro Thomas de Maiziere - diversi casi scoperti dalla polizia tedesca di persone che dicono di venire dall'Italia". L'ha definita una forma incontrollata di immigrazione che non è nell'interesse dei due Paesi e dell'intera Europa e le notizie dei tassisti arrestati, a detta del ministro tedesco "non si possono ridurre a un episodio".

L'incontro tra ministri ha sancito l'intesa per "mettere fine a questa pratica", ma gli arresti sono cominciati molti mesi fa e sono emersi solo oggi quando è esploso il 'caso' dei veneti. E' il 22 luglio scorso quando a bordo di alcuni mezzi, Alessio Tavecchio, titolare di una agenzia di noleggio veicoli con conducente a Pianezze (Vicenza), e altri 'tassisti', stanno percorrendo l'autostrada in Baviera. I furgoncini vengono fermati da un controllo della polizia locale e risulta che a bordo ci sono una ventina di siriani. La posizione dei migranti appare irregolare e per i conducenti scatta l'arresto. Dopo alcuni giorni, Tavecchio manda un sms ai familiari: "sono in carcere a Monaco. Ciao". Qualche settimana dopo, grazie all'opera del sindaco di Pianezze, Luca Vendramin e ai continui contatti con il consolato e l'ambasciata italiana, la moglie e una delle sorelle l'hanno incontrato in carcere. "Pur visibilmente provato e affranto - dice oggi il sindaco - ha detto di essere in una cella da solo e di essere trattato abbastanza bene". A pesare, le accuse di trasporto e di favoreggiamento dell'immigrazione illegale.

Sono decadute, invece, come hanno reso noto i rispettivi legali - gli avvocati Carlo Bottoli e Roberta Cerchiaro -, le stesse accuse per i due padovani, Fabio Forin e Marco Santi. "Forin - spiega Bottoli - è limpido come l'acqua, semplicemente è stato incaricato da una ditta per cui lavora come tassista di portare delle persone in Germania ed eventualmente qualcuna in Danimarca". L'avvocato sottolinea che i clienti, saliti a Milano, "erano eleganti, con un telefonino ultimo modello, ben vestiti e ben pettinati" e la normativa è chiara: non permette ad un conducente di chiedere dei dati personali al passeggero. "Santi - ricorda Cerchiaro - è semplicemente un autista e come tale non si è messo a fare un controllo approfondito dei passaporti, ha visto che avevano dei documenti ma non è certo suo compito verificarne l'autenticità". (ANSA).
   

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