Veneto

Galan non risponde al gip

Ex ministro in carcere a Opera deposita memoria difensiva

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 25 LUG - Nel suo primo faccia a faccia con un magistrato, dopo la richiesta d'arresto di più di un mese e mezzo fa poi eseguita tre giorni fa dopo il voto della Camera, Giancarlo Galan, rinchiuso nel carcere milanese di Opera, ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. L'ex ministro ed ex Governatore del Veneto, però, ha depositato un memoriale di 35 pagine, scritto di suo pugno, con allegata una mole di documenti per respingere le accuse di corruzione che vengono mosse nei suoi confronti dai pm di Venezia nell'ambito dell'inchiesta sul Mose. E per dire, in sostanza, che i suoi 'grandi accusatori' mentono e tra questi anche la sua ex segretaria, la quale, anzi, avrebbe "gestito" in modo "autonomo" alcuni "contatti" di cui lui non sapeva nulla e senza informarlo. E' durato meno di mezz'ora l'interrogatorio del deputato di Forza Italia, detenuto da martedì notte nel centro clinico del penitenziario, causa una frattura alla gamba e altri problemi di salute. Giusto il tempo da parte del gip di Milano Cristina Di Censo, incaricata per rogatoria dell'atto di garanzia, di annotare la volontà di Galan di non rispondere alle domande e di acquisire tutti i documenti depositati dalla difesa da trasmettere poi ai magistrati veneti titolari dell'inchiesta che ha portato ad un'ondata di arresti il 4 giugno scorso. Nelle 35 pagine della sua memoria l'ex Governatore, che già si era difeso inviando documenti alla Giunta per le autorizzazioni della Camera e in una conferenza stampa aveva bollato le accuse come ''balle'', cerca di smontare punto per punto le accuse e anche la "credibilità dei chiamanti in correità", ossia della sua ex segretaria Claudia Minutillo, dell'ex presidente del Consorzio Venezia Nuova Giovanni Mazzacurati e dell'imprenditore-manager Piergiorgio Baita. Secondo l'accusa, il deputato avrebbe ricevuto uno 'stipendio' da circa un milione di euro all'anno dal Consorzio Venezia Nuova, all'epoca presieduto da Mazzacurati, ma anche tanti favori, come il restauro di parte della sua villa sui colli Euganei. E in cambio, in sostanza, avrebbe favorito i lavori del Mose eseguiti dal Cvn, accelerando gli atti amministrativi di competenza della Regione. Nella memoria, però, l'ex 'Doge' spiega, in particolare, i contrasti maturati negli anni con l'ex segretaria legati anche al fatto che, come ha chiarito l'avvocato Antonio Franchini, legale dell'ex Governatore assieme a Niccolò Ghedini, Minutillo "aveva di fatto una gestione esclusiva della segreteria attraverso contatti di cui il presidente non era informato". Nelle carte depositate Galan fa riferimento anche a specifici episodi, evidenziando la sua totale estraneità a qualsiasi vicenda corruttiva. Tra l'altro, l'ex ministro spiega, in sostanza, che né Baita né Minutillo e nemmeno Mazzacurati hanno messo a verbale di ''avermi mai consegnato materialmente denaro'' e anzi Baita ha sostenuto che ''le consegne le avrebbe fatte la Minutillo'' e lei, invece, ''che le avrebbe fatte Baita''. Per quanto riguarda i lavori per la sua villa, Galan ha respinto fermamente l'ipotesi che siano stati pagati di fatto da Baita. "Non esiste che lui abbia pagato", è la tesi dell'ex ministro, che nella memoria indica movimentazioni bancarie riconducibili a propri conti correnti che dimostrerebbero che ogni spesa è stata pagata da lui e non da altri. La Gdf, sostiene il deputato, ha sbagliato a fare i conti, perché non ha conteggiato ''numerose altre mie entrate''. E se le accuse di Mazzacurati ''sono molto generiche'' risulta poi dalle carte processuali, secondo la difesa, che era lo stesso Mazzacurati ad appropriarsi dei soldi. È comodo quindi dire, secondo l'avvocato Franchini, "'ho consegnato i soldi a questo o a quello' per poi coprire le proprie responsabilità". Alcuni politici di Forza Italia, intanto, sono andati a fargli visita in carcere. Lo hanno trovato "combattivo", anche se avrebbe detto "di avere chiuso con la politica". Sul piano difensivo, intanto, l'attenzione si sposta al primo agosto, quando davanti al Tribunale del Riesame di Venezia verrà discussa l'istanza di scarcerazione. (ANSA)..
   

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