Oltretevere

Il Vicariato 'salva' il Centro Aletti e il fondatore p.Rupnik

Dopo visita canonica, dubbi su richiesta di scomunica ex gesuita

Redazione Ansa

(di Fausto Gasparroni) (ANSA) - ROMA, 18 SET - Dopo una "visita canonica", il Vicariato di Roma 'salva' l'esistenza del Centro Aletti, gruppo di riflessione spirituale e artistica operante a Roma, avviando anche, e soprattutto, la riabilitazione del suo fondatore, l'ex gesuita sloveno padre Marko Rupnik, teologo e artista di mosaici di fama mondiale, espulso dalla Compagnia di Gesù in seguito alle accuse di passati abusi sessuali su religiose e al suo rifiuto di obbedire alle restrizioni impostegli.
    "Emerge con chiarezza che in seno al Centro Aletti è presente una vita comunitaria sana e priva di particolari criticità", comunica oggi il Vicariato, a conclusione della visita canonica disposta il 16 gennaio 2023 dal cardinale vicario Angelo de Donatis, e condotta dal sacerdote Giacomo Incitti, ordinario di Diritto Canonico alla Pontificia Università Urbaniana.
    Il visitatore - si legge in una nota - "ha potuto appurare che i membri del Centro Aletti, benché amareggiati dalle accuse pervenute e dalle modalità con cui sono state gestite, hanno scelto di mantenere il silenzio - nonostante la veemenza dei media - per custodire il cuore e non rivendicare una qualche irreprensibilità con cui ergersi a giudici degli altri". Anzi, "tutta la vicenda, a giudizio del visitatore, ha aiutato le persone che vivono l'esperienza del Centro Aletti a rafforzare la fiducia nel Signore, nella consapevolezza che il dono della vita di Dio si fa spazio anche attraverso la prova".
    In ogni caso, "contemporaneamente, nuove esigenze, emerse e valutate anche alla luce della decisione della Compagnia di Gesù di uscire dalla compagine del Centro Aletti, hanno richiesto alcune prime necessarie modifiche allo Statuto che, tuttavia, hanno lasciato integre le finalità fondative".
    Ma la cosa non finisce qui. Infatti, "come da esplicita richiesta formulata nel decreto di nomina, tenuto conto delle ricadute sulla vita dell'Associazione, il visitatore ha doverosamente esaminato anche le principali accuse che sono state mosse al padre Rupnik, soprattutto quella che ha portato alla richiesta di scomunica". E "in base al copioso materiale documentario studiato, il visitatore ha potuto riscontrare e ha quindi segnalato procedure gravemente anomale il cui esame ha generato fondati dubbi anche sulla stessa richiesta di scomunica".
    Per il grave delitto canonico di assoluzione del complice contro il sesto Comandamento, Rupnik era incorso nella scomunica 'latae sententiae', sebbene tale scomunica sia poi stata rimessa dal Dicastero per la Dottrina della Fede, in seguito a pentimento. Ora però la visita canonica del Vicariato parla di "procedure gravemente anomale" che avrebbero portato alla richiesta di scomunica, sollevando "fondati dubbi" sulla loro validità.
    La relazione finale della visita è stata depositata da don Incitti il 23 giugno scorso. Nel comunicati del Vicariato non si fa menzione delle varie e presunte vittime di abusi che hanno denunciato i comportamenti di padre Rupnik. Sta di fatto che, per quanto riguarda i dubbi emersi sulla richiesta di scomunica nei confronti dell'ex gesuita, e "in considerazione della gravità di tali riscontri", il cardinale vicario "ha rimesso la relazione alle Autorità competenti".
    Proprio nei giorni scorsi, venerdì 15 settembre, papa Francesco aveva ricevuto in udienza l'attuale direttrice del Centro Aletti, la teologa Maria Campatelli, che nel giugno scorso, insieme al restro dell'equipe, aveva firmato una lettera in difesa di padre Rupnik. (ANSA).
   

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