Regioni

Alimenti: Sapinet, anche per 2021 contributo prodotti locali

Planaz, obbligare aziende a indicare provenienza

Redazione Ansa

"La volontà del Governo valdostano è di tutelare e promuovere la carne valdostana. Nel 2020 è stato attivato un contributo per l'acquisto dei prodotti provenienti dal territorio fra i quali c'erano la carne fresca e i prodotti a base di carne, nell'intento di favorire il collegamento tra le filiere di produzione e la ristorazione locale. È nostra intenzione riproporre tale sostegno anche per il 2021 allo scopo di creare una sempre più proficua sinergia tra gli operatori dei due comparti". Lo ha detto l'assessore regionale all'agricoltura, Davide Sapinet, rispondendo ad un'interpellanza di Dino Planaz (Lega Vda) per fare il punto dei controlli sulla provenienza delle carni consumate in regione e sulla tutela della carne valdostana.
    "La normativa di tutela del consumatore - ha aggiunto - è per la quasi totalità di competenza statale o comunitaria. Da un lato, la legislazione europea prevede l'obbligo di etichettare la carne fresca, refrigerata e congelata, con le indicazioni relative ai paesi di nascita, allevamento e macellazione dell'animale; dall'altra parta, sui prodotti trasformati a base di carne tali indicazioni non sono obbligatorie. Quindi, l'acquisto di carne fresca o refrigerata e congelata è garantito, mentre non lo sono i prodotti trasformati. Per quanto riguarda i controlli svolti sul territorio regionale, il Piano regionale integrato dei controlli, approvato annualmente dalla Giunta, prevede controlli volti a garantire la sicurezza degli alimenti e la tutela degli interessi dei consumatori".
    Secondo l'assessore "la partita si gioca anche sul lato del consumatore che deve essere adeguatamente informato e deve essere consapevole al momento dell'acquisto: in tal senso l'assessorato si impegna da anni nel promuovere il consumo dei prodotti locali a filiera corta, provenienti dai nostri allevamenti locali che essendo di tipo estensivo risultano decisamente più sostenibili dal punto di vista ambientale, sia per una bassa concentrazione di animali, sia per un utilizzo ridotto di mangimi e il ricorso al pascolamento".
    "Bisogna obbligare le aziende che trasformano i prodotti - ha replicato Planaz - a emettere l'etichetta per avere la certezza di identificare la provenienza del prodotto, in un'ottica di trasparenza verso il consumatore e per non rischiare di incentivare prodotti venduti come valdostani ma che in realtà potrebbero provenire da paesi extra Ue". 
   

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