Valle d'Aosta

Sanità: sindacati medici, riparta attività specialistica

Federanziani, quanto disagio sociale in Valle d'Aosta

Redazione Ansa

"E' ora che in Valle d'Aosta l'attività specialistica sul territorio riparta e riprenda la normale attività di presa in carico di pazienti cronici e quella diagnostica, anche attraverso un aumento delle ore degli specialisti convenzionati interni del territorio". E' l'appello lanciato dalle società scientifiche e dalle organizzazioni sindacali di medici riunite nell'Advisory Board di Senior Italia FederAnziani durante la tavola rotonda virtuale "Il problema delle cronicità al tempo del Covid -19 nella Regione Valle d'Aosta".
    "Il Covid ha generato una situazione drammatica, ma da questa tragedia si creano delle opportunità di cambiamento che vanno colte. Ad esempio utilizzando al meglio quelle risorse che già abbiamo nel Ssn. In Valle d'Aosta le ore medie degli specialisti territoriali sono 21. Vanno aumentate e portate a 38, non abbiamo bisogno di cercare risorse altrove" ha detto Antonio Magi, segretario generale di Sumai Assoprof.
    "Sono profondamente indignato - ha aggiunto Roberto Messina, Presidente di Senior Italia FederAnziani - perché i cittadini sono riusciti a ottenere in ambito cardiologico ad esempio che il medico di famiglia potesse prescrivere alcuni farmaci e non riusciamo a dare in gestione i farmaci per il diabete ai medici di medicina generale, in una Regione come la Valle d'Aosta.
    Pensate quanto disagio sociale. Dobbiamo uscire da una logica ospedalocentrica e avvicinarci al territorio".
    "Il nostro fiore all'occhiello in questo periodo - ha dichiarato Francesca Faelli, delegata dell'Assessore alla Salute della Regione Valle d'Aosta - è stato riuscire a mantenere attiva parte della riabilitazione anche durante il lockdown che aveva disposto la chiusura di strutture territoriali riabilitative per ridestinazione d'uso (reparti Covid). I nostri riabilitatori, infatti, sono riusciti a prendere in carico anche nuovi utenti.
    Siamo riusciti anche a farci carico della maggior parte delle situazioni di fragilità, prima in smartworking e, successivamente, recandoci al domicilio dei pazienti affetti da patologie neurodegenerative come le Sla e la sclerosi multipla.
    Per ciò che concerne il potenziamento dell'attività cardiologica sul territorio, mi risulta sia argomento già portato all'attenzione della Regione. È, comunque, volere della Regione con delibera di Giunta appena emessa potenziare la rete ospedale-territorio".
   

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