Valle d'Aosta

Programma Interreg 2014/2020, 49 milioni alla Valle d'Aosta

Caveri, "per il futuro rischio centralizzazione da parte Stato"

Redazione Ansa

(ANSA) - AOSTA, 09 APR - Nella programmazione Interreg 2014/20 appena chiusa la Valle d'Aosta ha portato avanti 99 progetti per un totale di risorse pari a 48,75 milioni di euro.
    La cifra comprende il programma Alcotra con la Francia, 66 progetti per 33,36 milioni di euro. In merito alla programmazione 2021/27 i progetti sono 18 per un totale di 9,75 milioni di euro (Alcotra 15 progetti e 9 milioni di euro). I dati sono emersi durante la riunione Comitato di sorveglianza del Programma Interreg Alcotra 2021-2027, che si è svolta ad Aymavilles.
    "E' una riunione periodica - spiega l'assessore regionale agli affari europei, Luciano Caveri - dove si fa il punto del passato, che si è chiuso con un dato molto importante ovvero che abbiamo speso il 98% dei fondi. Per il futuro la Valle d'Aosta ha 15 progetti con i partner francesi, con Liguria e Piemonte.
    Oggi abbiamo validato anche i cosiddetti Piter e ne abbiamo uno nell'area del Gran Paradiso e uno nell'area del Monte Bianco, in connessione tra l'altro con gli svizzeri perché fa parte del progetto anche l'Espace Mont Blanc".
    "Inoltre si è discusso di cose ancora più importanti - ha aggiunto - e si è cominciato a parlare dei rischi che esistono di un eccesso di centralizzazione della politica regionale. E' un rischio attuale e soprattutto dal 2027 bisogna fare in modo che con il ridursi delle risorse europee non ci sia la tentazione di ridimensionare questo tipo di cooperazione transfrontaliera di prossimità, che è una politica regionale che ha dimostrato di funzionare. Il pericolo è un eccesso di protagonismo dello Stato, come già è accaduto col Pnrr, con la tentazione di un eccesso di centralismo sui fondi comunitari, che è una cosa che vediamo all'orizzonte. I primi documenti sulla politica di coesione sembrano essere un po' in controtendenza rispetto a oggi, dove esiste una forte autonomia dei territori nella gestione di questi fondi. Adesso l'impressione è che ci sia invece una certa aggressività degli Stati nei confronti di questo tipo di responsabilità". (ANSA).
   

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