Valle d'Aosta

Cime Bianche: Guichardaz, Regione ha tutelato questo vallone

"Per il suo valore ambientale, oggi dice l'opposto"

Redazione Ansa

"E' proprio la Regione che ha voluto inserire questa area nell'elenco delle zone da tutelare per il suo valore ambientale e oggi dice l'opposto. Dal punto di vista legale il Consiglio avrebbe dovuto aver chiara la percorribilità giuridica della realizzazione degli impianti di risalita. Come si pensa di derogare ai decreti previsti dal decreto ministeriale del 2007? La nota dell'Avvocatura non risponde a questa domanda e il nodo legale non è ancora sciolto". Lo ha detto Erika Guichardaz, capogruppo di Progetto civico progressista, intervenendo nel dibattito sulla petizione "Salviamo il vallone di Cime Bianche".
    "Il Consiglio Valle avrebbe dovuto giocare un ruolo centrale - ha aggiunto - per definire il futuro del Vallone, ma lo studio di fattibilità, prima di arrivare a questa Assemblea, era già in mano al Presidente del Comitato Cervino Monterosa Paradise e a quello della Cervino Spa, che lo hanno ampiamente divulgato. La questione del Vallone è in mano a una maggioranza improntata a ragionamenti di stampo novecentesco e manca di capacità di visione innovativa che tenga conto dei cambiamenti climatici e della diversificazione turistica. Come si può pensare che l'unica soluzione sia quella di realizzare impianti da sci senza cercare altre vie per sviluppare il turismo? Non si può ragionare a compartimenti stagni ma serve, invece, una visione generale che noi non vediamo". "Inoltre - ha concluso - ancora una volta è evidente che, di progressista, questa maggioranza non ha più nulla. Come si può approvare un programma politico che vuole valorizzare e tutelare l'ambiente e ora dire l'opposto? Comunque sia, vogliamo ribadire ancora una volta che questo progetto approdato in Consiglio non è realizzabile fino a che non sarà sciolto il nodo sulla legittimità". 
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it