Valle d'Aosta

Ambiente: Minelli, aumentato consumo energia fonti fossili

Lavevaz, maggiore attenzione a settore civile e trasporti

Redazione Ansa

"Dal 2017 al 2019 la situazione è peggiorata in Valle d'Aosta, passando dal 63% al 66% di consumo da fonti fossili: se invece di migliorare regrediamo, mi chiedo come si possa arrivare alla decarbonizzazione entro il 2040. Non c'è una tempistica adeguata come non c'è una seria organizzazione di interventi: di fatto siamo rimasti alle enunciazioni dell'ordine del giorno del 2018, forse votato senza reale consapevolezza del suo significato. Se non ci muoviamo subito, l'obiettivo ce lo scordiamo". E' quanto ha dichiarato Chiara Minelli (Pcp) presentando in aula un'interpellanza sul piano regionale di decarbonizzazione. "La strategia è da mettere in piedi - ha aggiunto - ed è diversa dai piani di adattamento ai cambiamenti climatici, dove non si parla di settore civile e dei trasporti".
    A risponderle è stato il presidente della Regione, Erik Lavevaz: "I consumi finali netti al 2019 (consumi finali lordi al netto delle perdite di rete) sono pari a 4.515 GWh di cui 2.983 GWh di consumi da fonte fossile e 1.532 GWh di consumi di fonti energetiche rinnovabili. Pertanto al 2019, il 66% dei consumi finali netti è costituito da fonti fossili e il 34% da fonti energetiche rinnovabili. Per raggiungere l'obiettivo 'fossil fuel free' i settori prioritari di intervento sono quelli del settore civile e dei trasporti. Sarà inoltre necessario nei prossimi anni porre maggiore attenzione alle politiche di adattamento al cambiamento climatico: la crisi del settore idrico è stato un segnale evidente delle criticità e della necessità di calibrare attentamente le risorse energetiche regionali nella direzione di minimizzare gli effetti immediati e diretti di questi cambiamenti".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it