Valle d'Aosta

Caro energia: Pcp, nuovo provvedimento è poco incisivo

"Cva segue logiche di mercato e non interessi dei valdostani"

Redazione Ansa

Il Disegno di legge n.75 "è un provvedimento ben poco incisivo: la legge è confusa, le risorse sono poche e arrivano in ritardo, i criteri e le modalità lasceranno indietro le persone e le aziende più fragili. E' indispensabile un'azione molto più ampia, incisiva ed organica".
    Lo sostengono le consigliere Chiara Minelli ed Erika Guichardaz di Progetto civico progressista che si sono astenute in aula sulla proposta di legge.
    "Esiste una profonda contraddizione - hanno aggiunto - in cui si trova tutta la società valdostana per quanto riguarda il campo energetico. Siamo infatti in una situazione in cui esiste una azienda interamente di proprietà della Regione, Cva, che produce grandi quantitativi di energia elettrica, ma questa non arriva a prezzi accettabili a imprese e famiglie. Nel 2021 Cva ha incrementato gli utili, ha fatto anche oltre cento milioni di extraprofitti, eppure invece di abbassare i costi dei contratti per le forniture continua a tenerli elevati. Paradossale poi che Cva esporti fuori Valle circa l'80% della energia prodotta e la Cogne si debba rifornire in gran parte da una azienda esterna come la Edison. La Regione Autonoma Valle d'Aosta non sta svolgendo bene il suo ruolo di proprietaria della principale azienda di produzione di energia e consente alla Cva di seguire logiche di mercato che sono considerate prioritarie rispetto agli interessi della comunità valdostana". 
   

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