Valle d'Aosta

Referendum riforma elettorale, mozione dichiarata inammissibile

Pcp e Forza Italia,'continua ostruzionismo presidente Consiglio'

Redazione Ansa

E' stata dichiarata inammissibile la mozione presentata nei giorni scorsi dai consiglieri Chiara Minelli, Erika Guichardaz (Pcp), Mauro Baccega e Pierluigi Marquis (Forza Italia) con l'obiettivo di far deliberare al Consiglio regionale lo svolgimento del referendum consultivo sulla riforma elettorale. Lo ha comunicato il presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin, a Minelli, prima firmataria.
    Secondo Bertin, "non risponde alla definizione di mozione riportata all'articolo 101 del regolamento interno", infatti "il suo contenuto trasforma la mozione in una proposta di deliberazione del Consiglio regionale, in contrasto con il disposto normativo di cui all'articolo 45 della legge regionale 25 giugno 2003, n. 19, che disciplina forma, procedimento e quorum per la proposta di deliberazione consiliare in merito all'effettuazione del referendum consultivo di iniziativa popolare".
    In una nota, i quattro consiglieri contestano la decisione di Bertin, sostenendo che "la mozione è perfettamente conforme all'articolo 101 del Regolamento del Consiglio che recita testualmente: 'La mozione è un atto inteso a promuovere una deliberazione da parte del Consiglio'". Inoltre "l'articolo 45 dice che il Consiglio, per il referendum consultivo, deve deliberare a maggioranza assoluta dei suoi componenti, e che la deliberazione deve contenere anche il quesito da rivolgere agli elettori. La mozione contiene il quesito, ovviamente può essere emendata e deve essere approvata a maggioranza assoluta. Non c'è quindi nessun contrasto con l'articolo citato".
    Secondo i quattro consiglieri, il presidente Bertin "prosegue pervicacemente un'azione ostruzionista perché il Consiglio regionale non possa pronunciarsi sulla richiesta avanzata da 3.363 elettori e perfettamente conforme alla legge". Inoltre la "sorprendente dichiarazione di inammissibilità della mozione costituisce una grave lesione delle prerogative di tutti i consiglieri e della possibilità di proporre al Consiglio atti finalizzati ad assumere le opportune deliberazioni". I consiglieri anticipano che "continueranno con determinazione l'azione affinché il Consiglio regionale si esprima e il referendum consultivo sul sistema elettorale si svolga".

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