Valle d'Aosta

Bertin nel mirino della Lega, ma risoluzione viene bocciata

Invitava presidente Consiglio a imparzialità, 17 voti contrari

Redazione Ansa

Con 17 voti contrari, tre astenuti e 14 a favore il Consiglio regionale ha respinto - in sede di votazione segreta - una risoluzione depositata dal gruppo Lega Valle d'Aosta inerente il ruolo di terzietà del presidente del Consiglio Alberto Bertin.
    La risoluzione "intendeva invitare il presidente del Consiglio regionale a moderare la propria comunicazione affinché fosse rispettosa di tutte le parti politiche, anche di quelle a lui non gradite; a rispettare l'azione politica e amministrativa condotta da altri Consigli regionali o istituzioni regionali tutte anche quando queste non siano allineate alle proprie convinzioni politiche e a condurre il proprio mandato istituzionale con la dovuta terzietà e imparzialità facendosi rappresentante di tutti i gruppi consiliari presenti in aula".
    Al centro dell'illustrazione del vicecapogruppo Lega Vda, Stefano Aggravi, un post pubblicato sui social da Bertin relativo ai referendum abrogativi del 12 giugno, "nel quale ha paventato - ha sostenuto Aggravi - la strumentalizzazione del referendum da parte di un partito, la Lega, che avrebbe strumentalizzato a sua volta i Consigli regionali che si sono fatti promotori della richiesta dei quesiti referendari".
    Inoltre, "rileviamo che la comunicazione social del presidente continua ad essere caratterizzata da una polemica politica, sia essa ironica o meno, che fa venire meno il necessario distacco e la terzietà che dovrebbe contraddistinguere chi rappresenta l'intera Assemblea regionale".
    Bertin ha precisato che "si trattava di un post privato e non istituzionale, a commento delle elezioni referendarie. È una scelta legittima quella dei Consigli regionali di farsi promotori di una richiesta referendaria, ma non sempre la ritengo opportuna: è stata fatta due volte e in entrambi i casi non è andata bene". 
   

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