Valle d'Aosta

Candidatura Vda a Regione europea sport, Lega all'attacco

Manfrin, marchio non prestigioso e assessore ci è cascato

Redazione Ansa

"L'ordine di assegnazione del premio è cronologico: il primo che scrive vince. Uno può avere i migliori impianti del mondo, ma se scrive in ritardo non ottiene il premio. Le sembra prestigioso un marchio che viene dato in questa maniera, oltretutto da un'associazione privata?". Lo ha detto il consigliere Andrea Manfrin (Lega Vda) presentando in aula un'interpellanza sulla candidatura della Valle d'Aosta a Regione europea dello sport per il 2023.
    "Tra l'altro, dalla delibera di Giunta si evince - ha aggiunto - che la Regione abbia speso 7.300 euro solo per iscriversi e che saranno impegnati altri 12 mila euro per il confezionamento del dossier oltre a 23 mila euro se vince. Di solito, quando uno vince non deve pagare. Qualcuno ha promesso una fontana da vendere e l'Assessore ci ha creduto. Qualcuno dovrà rispondere di questo".
    Secondo Manfrin "sembra che questa candidatura abbia a che fare con l'Unione europea, ma in realtà il bando è lanciato da un'associazione senza scopo di lucro, Aces Europe, che non ha nessun legame con le istituzioni europee". La replica dell'assessore allo sport, Jean-Pierre Guichardaz: "Ottenere questo tipo di marchio è un atout importante: un marchio che poi dovrà essere utilizzato in modo opportuno ed efficace per valorizzare la Valle d'Aosta come regione sportiva a 360 gradi.
    Lo sport è un fattore di integrazione, di promozione del benessere e della salute della cittadinanza: la candidatura è un'occasione per lavorare sull'implementazione degli impianti sportivi valdostani, sui quali stiamo attuando un attento monitoraggio, e potrà essere un importante traino promozionale per il nostro territorio. Condivido sul fatto che questo marchio, se lo otterremo, dovrà essere utilizzato e valorizzato efficacemente per avere un ritorno in termini di immagine per la Valle d'Aosta".

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