Valle d'Aosta

Pcp, inopportuno voto condannati su incompatibilità

Vicenda condotta "nella completa segretezza"

Redazione Ansa

"La maggioranza ha chiesto il voto segreto, a cui non hanno partecipato la Lega VdA e altri due Consiglieri. Il risultato, alla presenza in aula di 34 consiglieri, è stato di 3 voti a favore e 18 contrari. Ciò significa che anche alcuni dei consiglieri condannati dalla Corte dei Conti hanno votato contro una istanza che li coinvolge direttamente, scelta che ci appare inopportuna e discutibile".
    Lo dichiarano le consigliere di Pcp Erika Guichardaz e Chiara Minelli in merito all'istanza presentata da un cittadino circa l'avvio della procedura di accertamento della sussistenza di incompatibilità per sei Consiglieri in carica, condannati dalla Corte dei Conti.
    "Fin dalla fine di agosto, quando si è iniziato a discutere della sentenza della Corte dei Conti, abbiamo sottolineato la necessità di approfondimenti in Commissione - aggiungono - e successivamente non abbiamo aderito alla richiesta di convocazione di un Consiglio straordinario non preceduto da un lavoro istruttorio in Commissione. Il Presidente del Consiglio, che in altri tempi è stato molto attento al metodo, invece di dare avvio ad un approfondimento in Commissione ha preferito seguire altre strade a scapito della chiarezza. Oggi ci siamo quindi trovate a discutere di una istanza senza una adeguata analisi della materia, ed è paradossale che ciò sia avvenuto perché un cittadino l'ha presentata e che senza tale istanza la questione non sarebbe neanche stata sottoposta all'attenzione del Consiglio".
    "A nostro avviso - concludono - era importante avere il quadro completo della situazione, richiedere da parte del Presidente del Consiglio autorevoli pareri legali, essere insomma trasparenti e mettere il Consiglio nelle condizioni di esprimersi sulla base di elementi più strutturati e non su semplici interpretazioni. Invece è stato fatto tutto nel segno della completa segretezza, con una delibera di Giunta secretata, una documentazione non fornita e un quadro generale della situazione non chiarito. La procedura seguita, pertanto, a nostro avviso non è stata corretta. Abbiamo quindi chiesto che tutta la documentazione venisse trasmessa alla competente Commissione consiliare per un doveroso atto di trasparenza, ma nel merito dell'istanza abbiamo esplicitato che, in assenza di robusti elementi a suo sfavore, dovesse essere accolta".

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