Valle d'Aosta

Migranti: Lavevaz, in Vda 55 richiedenti asilo su 440 posti

Manfrin, margini manovra per modifica assetto centri accoglienza

Redazione Ansa

"Il numero dei richiedenti asilo ad oggi ospitati sul territorio regionale nei centri di accoglienza è di 55 unità, mentre la ripartizione sul territorio italiano prevede per la Valle d'Aosta una quota di circa 440 persone". Lo ha detto il presidente della Regione, Erik Lavevaz, rispondendo in aula ad un'interpellanza della Lega Vda sui centri di accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti aiuto.
    "Il sistema di accoglienza - ha aggiunto - è approntato dal Ministero dell'interno e attuato, a livello locale, nell'ambito delle funzioni prefettizie attribuite al Presidente della Regione. La Struttura affari di prefettura sta predisponendo una nuova gara d'appalto: il servizio attuale è stato prorogato fino al 30 giugno e probabilmente sarà esteso ai gestori uscenti nelle more dell'espletamento della nuova procedura di gara.
    Negli anni è stata rappresentata in diverse occasioni la difficoltà di reperire in Valle d'Aosta strutture idonee ad accogliere e garantire i servizi necessari ai richiedenti asilo per le peculiarità sociali, fisiche e logistiche del territorio valdostano. È evidente che le difficoltà di reperimento di sistemazioni idonee sono prese in considerazione da parte del Ministero, visto il numero di richiedenti asilo presenti attualmente in Valle d'Aosta".
    La replica di Andrea Manfrin (Lega Vda): "È vero che la materia è statale, ma è altrettanto vero che il bando viene fatto a livello regionale. Ci siamo spesso riempiti la bocca per la strenua difesa delle competenze prefettizie attribuite al Presidente della Regione, però tali funzioni che sono in capo a un'autorità politica devono anche servire a dire la propria: se servono solo a ubbidire alle disposizioni del Ministero, non va bene. Ci sono margini di manovra per modificare l'attuale assetto e noi riteniamo assolutamente necessaria un'interlocuzione con il Ministero: se viene rappresentata la situazione di bandi deserti, credo che il Ministero non possa che prenderne atto".
   

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