Valle d'Aosta

Pulz, più coraggio su rappresentanza genere

"Non possiamo ancora ritenerci soddisfatti"

Redazione Ansa

Per quanto riguarda la rappresentanza democratica di genere "c'è bisogno di maggiore coraggio". E' quanto dichiara Daria Pulz (Ambiente Diritti Uguaglianza) che si compiace con la prima Commissione consiliare per aver accolto la proposta di audizione della docente di diritto pubblico comparato Mia Caielli.
    "Era infatti necessario, in occasione del dibattito in corso sulla nuova legge elettorale per i comuni valdostani, interpellare un esperto sulla equilibrata rappresentanza democratica delle donne e degli uomini, a distanza di pochi mesi dall'approvazione della legge elettorale regionale che attesta al 35% la presenza del sesso sottorappresentato in lista. La lezione di altissimo livello ha messo in luce che la Valle d'Aosta è stata antesignana in Italia per la presenza femminile negli enti locali, che sono i più vicini alla cittadinanza".
    "L'analisi della situazione locale - aggiunge Pulz - non ci permette di ritenerci ancora soddisfatti. Riteniamo che non ci si possa limitare a difendere le piccole, anche se significative, conquiste del passato. Non possiamo sottovalutare il bivio di fronte al quale ci troveremo a breve in Consiglio regionale perché saremo chiamati a difendere con grande responsabilità le conquiste ottenute per la giusta rappresentanza di genere in Valle d'Aosta o, in alternativa, si avvallerà la possibile regressione dei diritti delle donne, pericolosamente in atto a livello nazionale e non solo. La preoccupazione è ancora più grande quando la mancanza di consapevolezza caratterizza anche parte del mondo femminile, che definisce l'introduzione dei necessari meccanismi volti a mantenere e aumentare la nostra presenza in politica come atti che sminuirebbero il rispetto stesso della donna che, se brava e competente, sfonderebbe comunque, mentre la presenza di tanti uomini mediocri in politica non sembra disturbarle".
    "Noi - conclude - sosterremo con forza per i Consigli comunali, dove ci sono stati pericolosi segnali di passi indietro da parte degli stessi enti locali e da molte forze politiche, tre preferenze di cui una di genere e l'innalzamento della percentuale di presenza femminile almeno al 40%. Avremmo gradito che la legge per il rinnovo del Consiglio regionale fosse più coraggiosa perché le donne sono più della metà degli abitanti e quelle impegnate in politica le apportano un valore aggiunto".
   

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