Valle d'Aosta

M5s, no a 'quotazione annunciata' di Cva

'Società rimanga pubblica oppure quote a valdostani'

Redazione Ansa

La società idroelettrica Cva "deve rimanere in mano pubblica" e occorre scongiurare la "quotazione annunciata e già decisa dalla maggioranza". Il M5s affila le armi in vista del prossimo Consiglio Valle (mercoledì e giovedì) in cui si esaminerà la relazione finale della commissione speciale sul futuro della principale controllata regionale.

"Non riconosciamo le conclusioni della commissione", ha spiegato il consigliere Luigi Vesan. "Abbiamo abbandonato i suoi lavori - ha aggiunto - perché era una Commissione inutile e dal risultato già preimpostato". Secondo il capogruppo Luciano Mossa "Cva è una società che produce energia da fonti rinnovabili e il suo valore è destinato a decollare proprio a seguito dell'imminente abbandono delle altre fonti energetiche e la loro sostituzione globale con quelle rinnovabili: la cosa più sconveniente da fare oggi è proprio quella di vendere anche una sola delle sue azioni". 

E' questa una delle "tante contraddizioni" segnalate anche in uno studio elaborato da Ezio Roppolo, consulente del M5s. "Per la Valle d'Aosta - spiega quest'ultimo - la Cva è molto più di un'azienda, è un'infrastruttura determinate per consentire la vita sociale ed economica dei valdostani". Per il M5s lo scenario alternativo all'opzione di mantenere pubblica la società sarebbe quella di prevedere la cessione diffusa ai valdostani di una quota non superiore al 20-30 per cento delle quote. 

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