Valle d'Aosta

Scontro in aula su accordo Stato-Regione

Spelgatti, chiedo onestà. Vierin, ricostruzione incompleta

Redazione Ansa

Scontro in aula tra il presidente della Regione, Nicoletta Spelgatti, e il suo predecessore, Laurent Viérin, sull'accordo finanziario siglato la scorsa settimana tra Stato e Regione.
    "Con quest'intesa - ha detto Spelgatti - abbiamo mantenuto gli importi proposti dalla Giunta Viérin. Inoltre abbiamo chiuso un accordo sulla clausola di salvaguardia per avere garanzie sul futuro. I documenti parlano chiaro. Ci sono quattro lettere del febbraio 2018 firmate dall'allora presidente Viérin a cui lo Stato non ha mai risposto. Di conseguenza è scattata l'impugnativa. Ora la questione è chiusa definitivamente, è stato un lavoro difficile, chiedo onestà intellettuale. La situazione politica nazionale in questo momento favorisce la Valle d'Aosta". La replica di Viérin: "La Valle d'Aosta rinuncia a cifre importanti a fronte di una legge ordinaria, noi chiedevamo una norma di attuazione per blindare le somme. La sua ricostruzione non è completa, la questione finanziaria andava risolta in prospettiva e al rialzo".

Per Renzo Testolin (Uv) si è trattato di un "accordo al ribasso, con poca attenzione alle prerogative della nostra comunità", per Luigi Bertschy (Uvp) di "un accordo debole, che porta a casa un risultato ben inferiore da quello annunciato dalla Lega". Daria Pulz (Impegno civico) ha invitato il Consiglio a "bloccare i battibecchi tra vecchia e nuova eventuale maggioranza per poter ragionare finalmente insieme su che cosa fare davvero dei soldi che ci rimangono, che non sono pochi: potremmo così evitare, con una programmazione seria, gli errori gravissimi di chi ha governato nel passato senza progettualità e lungimiranza".
Secondo Chantal Certan (Alpe) "questo accordo può essere considerato puntuale e positivo da un punto di vista tecnico: in un momento di incertezze, fornisce una certezza; in un momento di recessione, fornisce entrate certe, per quanto esigue. Al contrario, dal punto di vista politico è al ribasso". Alberto Bertin (Impegno civico) ha osservato: "La riabilitazione della vecchia politica dei rubinetti non funziona. I rapporti con lo Stato non vanno impostati dal punto di vista politico e personale, ma occorre un atteggiamento serio, con un approccio strettamente istituzionale". Accordo al ribasso anche per Augusto Rollandin (Uv) "perché la cifra portava a 244 milioni di euro, mentre oggi ne abbiamo 130 milioni".
Diego Lucianaz (Lega Vda) ha aggiunto: "Siamo d'accordo con tutti gli autonomisti che ci sono in quest'aula per rinforzare la nostra tradizione autonomista e per ricordare chi ha lottato 70 anni fa per la nostra Autonomia". Chiama Minelli (Impegno civico) ha detto che "occorre difendere la nostra autonomia, ma anche partecipare responsabilmente alle finanze dello Stato: indipendentemente da chi ha condotto la trattativa, non credo che sarebbe stato possibile ottenere di più".
Infine Albert Chatrian (Alpe) ha parlato di "fragilità dell'accordo, nel momento in cui lo Stato modificherà le regole del gioco a monte, noi saremo penalizzati, senza se e senza ma" mentre Elso Gerandin (Mouv') ha affermato che "saranno i valdostani a giudicare la bontà dell'accordo, la nostra Autonomia finanziaria è debole, perché siamo sempre assoggettati agli umori della parte politica e delle manovre finanziarie" ma "l'accordo concluso con lo Stato ha degli aspetti positivi".
   

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