Valle d'Aosta

Cognetta attacca, in atto golpe bianco

Bertin, Valle d'Aosta non può permettersi crisi in sequenza

Redazione Ansa

"E' in atto un golpe bianco". Lo ha detto Roberto Cognetta (Mouv'), commentando le dimissioni dell'assessore Certan e dell'ufficio di presidenza, precisando che "è stata così fatta emergere una crisi latente". Cognetta - così come Pierluigi Marquis (Stella alpina) e Albert Chatrian (Alpe) - ha poi annunciato le dimissioni da presidente di commissione.
    Per Andrea Manfrin (Lega) "le dimissioni sono un atto dovuto, anche se abbiamo trovato comico che membri della Giunta votassero dei provvedimenti e poi smentissero poco dopo gli stessi atti con comunicati stampa: spiegheremo ai valdostani cosa c'è dietro a quest'operazione e siamo sicutro che sarà perfettamente compreso dai cittadini". Alberto Bertin (Impegno civico) ha evidenziato "il problema di stabilità del Governo, la Valle d'Aosta non può permettersi crisi in sequenza come sta avvenendo da anni, la situazione non è più sostenibile".
    Per Renzo Testolin (Uv) ha sottolineato che "oggi si può affermare che la serietà fa di nuovo parte della dialettica politica: il dibattito vuole essere improntato al dialogo, piuttosto che alla litigiosità. Non abbiamo certezze, il progetto è nato zoppo e le debolezze sono subito emerse.
    Dispiace che si siano perse opportunità, si siano fatti passi non condivisi. La rotta deve cambiare, dobbiamo dare stabilità ad un nuovo Governo, e per questo occorre condivisione". Luigi Vesan (M5S) ha osservato: "Fin dall'insediamento della Legislatura avevamo detto che il cambiamento era zoppo, visto che all'interno dell'Ufficio di Presidenza erano stati eletti Consiglieri della vecchia guardia e tutti di provenienza Union Valdôtaine. Oggi, il primo passo per la grande réunion dell'Uv arriva, non con la presentazione della mozione di sfiducia, ma con delle dimissioni. Siamo preoccupati perché non crediamo che sarà questo che risolverà i problemi della Valle d'Aosta".
    Per Laurent Viérin (Uvp), "appare evidente oggi che il progetto nato a giugno non era politico, ma era solo la sommatoria di sensibilità di singoli e movimenti per comporre il numero 18, ponendo la bandierina sulla nostra regione. È stata una mossa supponente, azzardata e anche un po' arrogante. Vedere frantumata immediatamente, alla prima difficoltà, questa maggioranza è stato un segnale molto negativo". "Noi pensiamo che ora - ha aggiunto - si possa aprire un momento propositivo, tra Consiglieri, movimenti e partiti, per verificare se ci siano gli estremi per trovare in tempi rapidi una sintesi definitiva, solida e duratura".
    Infine Pierluigi Marquis (Stella alpina): "Dopo le elezioni abbiamo creduto in un cambiamento, che però non si è concretizzato, in primis per una scarsa attitudine al confronto su tutti i temi affrontati, anche sulle decisioni più delicate.
    Ma noi non rinunciamo al cambiamento, ad una visione di lungo periodo, basata sulle esigenze della collettività e volta a salvaguardare le nostre prerogative. La necessità oggi, più che mai, è trovare una soluzione non pasticciata, ma in grado di affrontare e risolvere i problemi dei valdostani". (ANSA).
   

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