Valle d'Aosta

Sì da Prima commissione a ddl modifica statuti

Voto contrario del M5s. Nel testo sancito principio 'intesa'

Redazione Ansa

Il disegno di legge costituzionale concernente la procedura per la modificazione degli Statuti di autonomia ha ottenuto oggi il parere positivo della prima commissione del Consiglio Valle. Il movimento 5 stelle ha votato contro. Il testo è stato depositato in Senato dai senatori Durnwalder, Steger e Unterberger e trasmesso al Consiglio regionale dal Ministro per gli affari regionali e le autonomie l'8 agosto scorso. Il provvedimento rafforza, attraverso lo strumento dell'intesa, il procedimento per l'approvazione di ogni modifica statutaria prevedendo la chiara espressione della volontà della Regione o della Provincia autonoma interessata, della quale il Governo e il Parlamento non potranno non tenere conto.

"La Commissione ha espresso il parere favorevole a condizione che sia inserita nel corpo del testo normativo una precisazione volta a rafforzare ulteriormente il principio dell'intesa e che preveda 'la cessazione della procedura legislativa di revisione statutaria' in caso di diniego all'intesa stessa", riferisce il presidente della Commissione, Roberto Luboz (Lega VdA). "Abbiamo infatti tenuto conto - aggiunge - che è stato depositato dal Senatore della Valle d'Aosta Albert Lanièce un analogo disegno di legge costituzionale che prevede tale specificazione". Il disegno di legge arriverà ora in aula per il parere definitivo, che sarà poi inviato al Ministro per gli affari regionali e le autonomie per il prosieguo dell'iter in Parlamento.

"La Commissione ha voluto recepire la proposta del Senatore Lanièce, che inserisce l'espressione della 'cessazione della procedura legislativa di revisione statutaria' in caso di diniego della revisione stessa: secondo noi è un principio pericoloso perché determinando la chiusura definitiva della procedura non si favorisce la ricerca dell'intesa con il Consiglio regionale", spiega il capogruppo del M5S, Luciano Mossa, motivando il voto contrario al parere espresso in prima commissione. "Siamo altresì perplessi - aggiunge - sul testo dei Senatori Durnwalder, Steger e Unterberger perché il diniego alla revisione statutaria richiede i due terzi della maggioranza: considerando che in Consiglio regionale c'è una grande frammentazione politica, il raggiungimento dei due terzi sarebbe molto difficile e basterebbero dodici Consiglieri per far passare qualsiasi revisione statutaria non voluta. Le incursioni riformatrici di Roma sulla nostra Autonomia sarebbero quindi più facili: abbiamo cercato di spiegare la nostra posizione, che riteniamo a tutela del nostro Statuto, ma con rammarico prendiamo atto che non è stata accolta dai colleghi degli altri gruppi consiliari". 
   

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