Valle d'Aosta

Cgil, la Regione impedisca ai Pro-Vita di entrare nei consultori

Richiesta al presidente Testolin: "Serve una legge regionale"

Redazione Ansa

(ANSA) - AOSTA, 03 MAG - La Cgil della Valle d'Aosta chiede che "la Regione tramite legge propria impedisca l'accesso di associazioni anti-abortiste nei consultori".
    L'istanza del sindacato, si legge in una nota, è diretta al presidente della Regione, Renzo Testolin, e fa seguito al via libera del Senato al provvedimento che consente alle associazioni Pro-Vita di entrare a pieno titolo nell'organizzazione dei Consultori. "Il testo prevede che le regioni possano avvalersi del coinvolgimento di soggetti del terzo settore con qualificata esperienza nel sostegno alla maternità" e il sindacato chiede "che la nostra Regione non si avvalga, con legge propria, di tale possibilità nel rispetto dei diritti conquistati dalle donne". Cgil Vda "stigmatizza l' intrusività del volontariato come voluta dall'emendamento nazionale, che proporrebbe una visione parziale, ascientifica e in netto contrasto con i diritti delle donne, come sancito dalla Legge 194".
    Il sindacato, in merito alle presunte "pressioni da parte di associazioni anti-abortiste, denunciate dal Centro donne contro la violenza, manifesta tutto il suo appoggio alle donne vittime di tali interferenze. Confidando in eventuali indagini da parte dell'Usl Valle d'Aosta, non c'è alcun dubbio da quale parte stiamo: con le donne che subiscono interferenze da parte degli anti-abortisti o di chiunque altro, visto che certe decisioni devono essere prese esclusivamente dalle donne in assoluta libertà". (ANSA).
   

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