Valle d'Aosta

Auriane morta di femminicidio, 'uccisa per annullarla'

Giovane arrestato davanti al giudice. Italo-egiziano, è di Fermo

Redazione Ansa

 Uccisa per annullarla. E' un femminicidio quello della ventiduenne francese, trovata morta in una chiesetta diroccata sulle montagne della Valle d'Aosta.
"E' stato determinato da motivi di possesso e di annullamento della volontà della vittima. Non si è trattato di raptus, di gelosia o di passione. E' essenzialmente un omicidio tipico di una manifestazione di potere nei confronti della ragazza", ha sottolineato il procuratore capo di Aosta, Luca Ceccanti, in una conferenza stampa convocata per chiarire le circostanze di quanto accaduto tra il 26 e il 27 marzo scorsi sopra La Salle.

"Gravemente indiziato" del delitto è un ventunenne nato a Fermo, di origini egiziane, Teima Sohaib, che è stato fermato mercoledì sera a Lione dalla gendarmerie. Nei suoi confronti è stato emesso un mandato di cattura europeo che gli verrà notificato a breve. L'ipotesi di reato è omicidio aggravato dalla premeditazione e dal rapporto affettivo con la vittima. Secondo gli inquirenti è stato lui a ferire mortalmente con un coltello Auriane Nathalie Laisne, residente a Saint-Priest, cittadina dell'area metropolitana di Lione.

E' partita la procedura che potrebbe portare all'estradizione dalla Francia di Teima Sohaib. Il giovane - secondo quanto riportano i media francesi - comparirà giovedì prossimo, 18 aprile, davanti ai giudici della chambre de l'instruction della Corte d'appello di Grenoble, che dovranno esprimersi sulla consegna del giovane all'Italia. Ieri infatti è stato raggiunto dal mandato d'arresto europeo spiccato dall'Italia ed "è stato messo in custodia cautelare" ai fini della procedura di estradizione, ha detto il procuratore di Grenoble, Eric Vaillant, secondo quanto riporta France Info. Sohaib, di origine egiziane, era stato fermato nella serata di mercoledì 10 aprile scorso a Lione (Francia) per la violazione del controllo giudiziario a cui era sottoposto dall'autorità francese dal 13 gennaio, dopo la denuncia per "violenza domestica e minacce volte a ritrattare la querela" a danno della stessa Auriane.

Per queste accuse, l'udienza davanti al tribunale penale di Grenoble era già stata fissata al 3 maggio prossimo.

"Non ha precedenti penali" ed "è venuto in Francia per studiare. Ha lavorato nella ristorazione per pagarsi gli studi. Non ha il profilo di un delinquente". Così al giornale francese Le Dauphiné Libéré l'avvocato Julien Paris, difensore di Teima Sohaib.

"Dobbiamo dividere - ha aggiunto il legale - i due casi. C'è quello della Valle d'Aosta per il quale non abbiamo che gli elementi diffusi dalla stampa" e quello per il quale "dovrà essere giudicato il 3 maggio e che riguarda fatti correzionali. Il mio timore è che il tribunale penale di Grenoble assuma le sembianze di una Corte d'assise il 3 maggio. L'ombra della Valle d'Aosta non deve arrivare su questa udienza, sulla serenità del dibattito, sulla sua presunzione di innocenza e perché, fino ad ora, pochi elementi del procedimento italiano sono arrivati a noi".

"Il mio assistito non era in fuga" quando mercoledì sera è stato arrestato dalle forze di polizia francesi, "non si nascondeva, era con la famiglia, in Francia. Vive a Grenoble per i suoi studi, è una persona che non ha assolutamente il profilo di un delinquente". Così all'ANSA l'avvocato Julien Paris. Il giovane, prosegue il legale, "non è conosciuto dalla giustizia in Francia e, mi pare, non lo sia neppure in Italia. E' una persona venuta in Francia per imparare il francese, mi ha detto. Ha potuto lavorare nella ristorazione per pagarsi gli studi e la sua permanenza in Francia".

Video Fermato in Francia l'indiziato del femminicidio ad Aosta

 

L'aggressione è avvenuta "verosimilmente" nella chiesetta del villaggio abbandonato di Equilivaz. Il Tribunale di Grenoble lo ha già convocato a seguito di un mandato d'arresto emesso per violazione del controllo giudiziario: il 3 maggio sarà processato per atti di violenza domestica nei confronti della ragazza, per i quali era stato anche disposto un divieto di avvicinamento a lei.

La coppia però non si era sciolta ed anzi era partita in vacanza. I due ragazzi sono entrati in Italia il 25 marzo su un autobus 'low-cost'. Al Traforo del Monte Bianco sono stati fermati dalla polizia di frontiera per un controllo di routine e identificati. Poi hanno proseguito per qualche decina di chilometri fino a La Salle, cercando un luogo in montagna dove fermarsi a campeggiare. Gli inquirenti ritengono che l'omicidio sia stato premeditato, nessun delitto d'impeto. "Ci sono degli elementi che vanno in questa direzione. E' una contestazione provvisoria. Ci sono le indagini che proseguono e poi ci sono i processi", ha aggiunto il procuratore aostano.

Teima e Auriane avevano "una frequentazione assidua tra Italia e Francia" ma il loro rapporto "non era sereno". Per l'aggressione fatale è stata utilizzata un'arma da punta e taglio, che non è stata trovata. Si attendono gli esiti della perizia per capire se la causa del decesso è stato il dissanguamento provocato dalla ferita inferta frontalmente al collo. L'assassino ha poi "ricomposto il corpo della vittima, mettendola in una posizione fetale, con una pietra dietro la schiena per non farla rotolare sul lato: la sua intenzione era di farla trovare come se fosse morta dormendo ma gli elementi successivi hanno detto che era stata uccisa" spiegano i carabinieri.

Fondamentali per le indagini sono state le testimonianze della gente di La Salle. Il sostituto procuratore Manlio D'Ambrosi, titolare del fascicolo, ha aggiunto: "Il caso è stato risolto grazie all'incrocio di dati: individuando chi era transitato all'interno del territorio nazionale e nelle vicinanze di La Salle è stato possibile dare un'identità certa, anche grazie ad un confronto con le fotografie, alla vittima e successivamente siamo risaliti alla persona che l'accompagnava". 

Il ritrovamento di una pennetta Usb ha permesso ai carabinieri di Aosta di dare in poco tempo un nome al sospettato dell'omicidio di Auriane Nathalie Laisne. La giovane era senza telefono e documenti, secondo chi indaga portati via dal suo compagno. Nei suoi confronti la procura di Aosta indaga per omicidio premeditato e aggravato. Nello zainetto vicino al corpo della ragazza c'era una chiavetta Usb che riportava, su un adesivo, il suo nome di battesimo. In questo modo è stato possibile restringere il cerchio. Dall'analisi delle banche dati delle forze dell'ordine è emerso che Auriane e il suo compagno, il 25 marzo scorso, erano stati controllati insieme al traforo del Monte Bianco, all'ingresso in Italia dalla Francia, a bordo di un autobus 'low-cost'.

La vittima aveva 22 anni e viveva in Francia, vicino a Lione. Sono stati alcuni parenti, giunti ad Aosta, a riconoscerla. Dall'autopsia - condotta dall'anatomopatologo torinese Roberto Testi - è emerso che la giovane è morta a seguito delle ferite provocate da alcune coltellate al collo e all'addome. In particolare, i fendenti vicino alla gola hanno provocato una fatale emorragia. Il decesso potrebbe risalire al periodo tra la fine di marzo e i primi giorni di aprile: difficile indicare con esattezza la data, le temperature relativamente basse di quei giorni hanno ben conservato il cadavere. Il corpo è stato trovato nell'ex chiesetta della frazione Equilivaz di La Salle, un villaggio nella boscaglia che è abbandonato da anni.

La ragazza, che stava facendo un giro per l'Europa, indossava una felpa beige e un paio di leggings, era rannicchiata a terra in posizione fetale. Vicino a lei una confezione di marshmallow e rifiuti sparsi. Intorno varie macchie di sangue. In base all'autopsia i colpi sono stati inferti frontalmente. Non si tratta di ferite nette, l'ipotesi è che si tratti di un delitto d'impeto. La ragazza è stata poi trascinata di peso dentro l'ex chiesetta, dove venerdì scorsa è stata trovata da una persona del posto che stava facendo una passeggiata.

 

Leggi l'articolo completo su ANSA.it