Valle d'Aosta

Valle d'Aosta approva il nuovo Piano energetico ambientale

Maggioranza solida, 19 voti a favore e 16 astensioni

Redazione Ansa

Con 19 voti a favore e 16 astensioni il Consiglio Valle ha approvato il Piano energetico ambientale regionale della Valle d'Aosta al 2030 (Pear VdA 2030).
    Si tratta dello "strumento di pianificazione regionale in materia di energia, che definisce gli obiettivi di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili nel rispetto delle strategie di livello superiore (europeo e nazionale) e in coerenza con le pianificazioni regionali negli altri settori".

Per il capogruppo Fp-Pd, Paolo Cretier, è "un documento funzionale alla sostenibilità, il cui obiettivo principale è l’abbandono progressivo delle fonti fossili al 2040" ed è "un Piano di ampia visione che guarda all'efficienza energetica intesa anche come riduzione dei consumi netti, con iniziative concrete per la riqualificazione degli edifici e per l'incentivazione all'utilizzo del trasporto pubblico locale su gomma e ferrovia". "Questo è il terzo Pear - ha detto Chiara Minelli (Pcp) - e come i precedenti viene approvato con ritardo, a dimostrazione della difficoltà della Regione a programmare. Inoltre, con le sue 1327 pagine si presenta come un documento poco accessibile, dove non si trova il nucleo fondamentale. Si pone obiettivi significativi e, in parte condivisibili, ma che non sono sorretti da una corretta programmazione delle relative azioni, il che li rende concretamente poco raggiungibili". "Questo documento corposo è principalmente di natura tecnica - ha dichiarato Stefano Aggravi (Rv) - e quindi occorre concentrarsi sulle ricadute pratiche. Manca, ad esempio, la valutazione sui costi delle azioni da realizzare: vi è la necessità di concentrarsi sulla convenienza delle scelte da fare e, mi auguro, non si pensi a misure di coercizione per raggiungere gli obiettivi. Con l'ideologia pura facciamo poco 'business green' e mi auguro che il tanto declamato 'cambiamento di paradigma' non faccia venir meno la libera impresa e la libera iniziativa delle persone". Secondo Corrado Jordan (Av-VdaU) "il Pear è un importante tassello della transizione energetica: da un lato occorre pianificare un intenso e graduale passaggio dalle fonti fossili alle fonti rinnovabili disponibili, mentre dall’altro bisogna intervenire sulla razionalizzazione dei consumi di energia". Luca Distort (Lega Vda): "Serve un Piano dinamico capace di modificarsi velocemente per accompagnare in tempo reale le attività di vita sociale. La nostra priorità è la vita economica della comunità valdostana e valuteremo se questo strumento faciliterà le attività imprenditoriali. Siamo per l'economia reale che deve permettere alle persone di vivere e di crescere: l'economia di sopravvivenza e la decrescita felice sono concetti che non ci appartengono". Per Pierluigi Marquis (Forza Italia) "il Piano, al di là dell'indicazione degli obiettivi, è molto descrittivo e i risultati saranno proporzionali agli investimenti e al monitoraggio: vigileremo sulla coerenza degli obiettivi con le azioni messe in campo". Erik Lavevaz (Union valdotaine) ha poi osservato: "La questione energetica merita tutta l'attenzione da parte della politica che non sempre va in questo senso. Succede che, sui temi energetici, venga distorta la verità in funzione della situazione: un aspetto davvero controproducente che porta allo stravolgimento anche delle questioni tecnico scientifiche più elementari. Dobbiamo fare dei passi avanti: è importante essere informati per poter decidere". Infine per l'Assessore al territorio e ambiente, Davide Sapinet, "il Pear è un punto di partenza, concreto e credibile che traguarda obiettivi raggiungibili con altre strategie e altri strumenti programmatori".

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