Valle d'Aosta

Chanoux fascista, "approccio storia deve essere scientifico"

Lo sostengono Istituto storico Resistenza e Fondation Chanoux

Redazione Ansa

"Alla storia ci si approccia con metodo scientifico, con faticose ricerche e serio studio che permettono l'analisi critica e la contestualizzazione di qualsiasi evento storico: non ci si improvvisa storici sventolando un documento, oltretutto noto, ad un pubblico di accoliti al solo fine di creare facile consenso". Lo scrivono in una nota l'Istituto storico della Resistenza in Valle d'Aosta e la Fondation Émile Chanoux, che ritengono "irricevibili" le affermazioni in relazione all'iscrizione di Émile Chanoux al Partito nazionale fascista, esternate da un esponente di Fdi durante il congresso regionale del partito.
    "Il fascismo fa parte della storia (forse l'unica affermazione corretta), di una storia di cui sono parte Chanoux - prosegue la nota - e tutti quegli oppositori al fascismo che, in un contesto particolare, per motivi diversi, anche di politica antifascista, presero la tessera del Pnf. Chanoux prese la tessera, così come Piero Calamandrei, Luigi Einaudi e Concetto Marchese - quest'ultimo, rettore dell'Università di Padova, noto militante comunista -  in qualità di docenti universitari, giurarono fedeltà al fascismo e lo fecero seguendo anche le indicazioni di Benedetto Croce e Palmiro Togliatti, per non lasciare l'Università ai soli fascisti e poter organizzare in clandestinità azioni antifasciste". Per concludere, "la Resistenza è esistita, l'antifascismo anche ed esiste ancora in nome della Costituzione italiana, che è antifascista per sua natura e da cui scaturisce il nostro Statuto di Autonomia che affonda le sue radici nel pensiero di Émile Chanoux". 
   

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