Valle d'Aosta

Accesso abusivo a sistemi informatici, patteggiano in due

Corruzione archiviata per maresciallo Gdf e imprenditore

Redazione Ansa

Si è chiuso con l'archiviazione dell'ipotesi di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio e il patteggiamento per accesso abusivo a sistemi informatici il procedimento penale a carico del maresciallo delle fiamme gialle Diego Scida, di 48 anni, e dell'amico imprenditore Gabriele Sanlorenzo (45) di Courmayeur. Al sottoufficiale, il gup di Torino Manuela Accurso Tagano lo scorso 23 marzo ha inflitto un anno di reclusione, con la sospensione condizionale, mentre al socio amministratore della Mont Blanc Services cinque mesi e dieci giorni di reclusione, sostituiti con la pena pecuniaria di 12.000 mila euro di multa.
    Le indagini della procura di Torino sono state condotte dalla Guardia di finanza di Aosta. Secondo il giudice, la qualificazione giuridica dei fatti è corretta: Scida, come pubblico ufficiale, ha svolto per ragioni non riconducibili ai propri doveri istituzionali diversi accessi a sistemi informatici protetti da misure di sicurezza (Aci-Pra, Serpico, Sister Agenzia del Territorio, Telemaco), violando i doveri connessi alla sua funzione. Lo ha fatto anche su richiesta di Sanlorenzo, che conosceva la sua qualifica e la sua funzione. Il 21 settembre 2022 erano finiti ai domiciliari con un'ordinanza che faceva riferimento anche un'ipotesi corruttiva, poi caduta: la contropartita di un alloggio a Courmayeur concesso a titolo gratuito da Sanlorenzo a Scida dal 2019. Il 30 settembre entrambi erano tornati in libertà: il maresciallo, all'epoca dei fatti contestati in servizio presso la tenenza del Gran San Bernardo, era stato sospeso e per l'imprenditore era scattato il divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione. Queste misure erano poi state revocate il 13 gennaio scorso. Scida è quindi rientrato in servizio, in attesa delle eventuali determinazioni disciplinari. 
   

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