Valle d'Aosta

Cai e comitato Cime bianche, manca un parere legale terzo

"Lacune in studio fattibilità". Pronto questionario per turisti

Redazione Ansa

"Manca, in primis, una verifica della fattibilità normativa delle opere. Si sono spesi oltre 400.000 euro di risorse pubbliche per un'opera che fin dal dicembre 2020 abbiamo evidenziato come impossibile, e l'Amministrazione regionale inspiegabilmente non si è neppure premurata di ottenere un parere legale terzo sulla liceità dell'intervento, del costo stimabile in circa 10.000 euro". Così in una nota Marcello Dondeynaz, referente dell'associazione Ripartire dalle Cime bianche, e Piermauro Reboulaz, presidente del Cai Valle d'Aosta, in merito allo studio di fattibilità del collegamento intervallivo 'Cime bianche', pubblicato nelle scorse settimane da Monterosa spa.
    Inoltre lo studio "non fornisce un solo dato sull'attuale distribuzione degli sciatori nelle tre valli del Monterosa ski a partire dall'impianto d'ingresso e nel comprensorio Valtournenche/Zermatt; non fornisce nessuna stima sugli investimenti necessari nel prossimo decennio per ammodernare e potenziare gli impianti esistenti nei comprensori del Monterosaski e del Cervino; non fornisce alcuna valutazione sul ritorno in termini di attrattività dei comprensori che gli investimenti di innovazione e potenziamento degli impianti esistenti potrebbero generare, a partire dalla nuova liaison Plateau Rosà/Piccolo Cervino; non contempla il punto di vista di importanti soggetti economici operanti sul territorio e della domanda turistica alla quale la nuova offerta impiantistica intenderebbe rivolgersi". In estate le due associazioni raccoglieranno sul tema le opinioni dei visitatori di ritorno dalle erscursioni con un apposito questionario.

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