Valle d'Aosta

Cime bianche: avvocatura, impianto compatibile con normativa

Parere trasmesso al Consiglio dopo la richiesta di Pcp

Redazione Ansa

"Il prospettato collegamento intervallivo del quale il Consiglio regionale ha riconosciuto la strategicità appare pertanto, sia pure in astratto, compatibile con il contesto normativo sopra delineato, fatti salvi gli esiti delle verifiche di fattibilità, relative anche alla coerenza in concreto del progetto e degli interessi coinvolti con il quadro normativo sopra delineato e fatte salve altresì le valutazioni in ordine alla sostenibilità ambientale ed economico-finanziaria del progetto, nonché le risultanze della valutazione di incidenza, verifiche e valutazioni che ovviamente esulano dalle competenze della scrivente Avvocatura regionale". Così l'avvocato dirigente, Riccardo Jans, nel parere richiesto sull'applicabilità del decreto ministeriale 104 del 17 ottobre 2007 all'ipotizzato impianto di collegamento di Cime Bianche. Il documento è stato protocollato il 15 marzo, giorno in cui è stato trasmesso dalla giunta regionale alla presidenza del Consiglio Valle insieme allo studio di fattibilità.
    Il parere risponde in particolare alla domanda che il gruppo Pcp ha posto durante la riunione congiunta delle commissioni terza e quarta del 9 gennaio scorso. La richiesta, inoltrata poi all'avvocatura dal presidente della Regione, riguarda l'applicabilità del divieto di "realizzazione di nuovi impianti di risalita a fune" per "tutte le Zone di protezione speciale" - il vallone di Cime bianche è nella Zps della rete Natura 2000 - previsto dall'articolo 5 del dm firmato dall'allora ministro dell'Ambiente Pecoraro Scanio.
   

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