Valle d'Aosta

Cisl, economia a rischio causa interventi traforo M.Bianco

Proposta di creare una task force

Redazione Ansa

"Il Tunnel del Monte Bianco con il suo piano di interventi di risanamento totale della struttura spalmato in 18 anni rischia di schiantare l'economia valdostana e del nord ovest e con esso il mondo del lavoro". A lanciare l'allarme è la Fit Cisl, che - come si legge in una nota - "si dichiara preoccupata per lo stridente silenzio di fronte a questa situazione".
    "Il futuro che si prospetta è fosco - osserva il segretario regionale Fit Cisl, Domenico Crea - ed è necessario che con sollecitudine si apra un tavolo di confronto con il Governo regionale al quale si chiede una maggior attenzione sull'argomento. Ci chiediamo se non sia opportuno creare una task force tramite la quale convogliare le criticità che dovremo affrontare nei prossimi anni e proporre una valutazione concreta sulla possibilità di raddoppio del tunnel e in caso opposto costruire una cabina di regia che intervenga per arginare le tante difficoltà che si prospettano, ragionando al contempo a garantire quella sicurezza che merita una struttura così importante e con un passato che ci avrebbe dovuto insegnare qualcosa in termini di sicurezza".
    Ad oggi, il personale italiano in forza al traforo del Monte Bianco è di 113 unità, di cui circa il 25% impiegato nell'esazione; il 36% sono addetti e tecnici operanti nell'ambito del controllo della sicurezza e traffico e il restante 39% sono in maggioranza tecnici e impiegati amministrativi. "Più della metà dei lavoratori - sottolinea la Cisl - è turnista il cui lavoro dipende per la maggior parte di loro dalla fruibilità della galleria da parte degli utenti.
    Pertanto, per i prossimi 18 anni non è ancora chiaro ai lavoratori quale sarà lo scenario plausibile riguardo al loro futuro lavorativo in azienda, né in quale misura l'azienda ricorrerà alla cassaintegrazione". 
   

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