Valle d'Aosta

Turismo: da locazioni 1,7 mln presenze/anno,valgono 50% alberghi

Guichardaz, 'ma senza legge persi 7 mln euro da Fondo montagna'

Redazione Ansa

La Valle d'Aosta ha contato nel periodo pre-Covid circa 3,5 milioni di presenze turistiche l'anno. Tuttavia, se oltre ai dati delle strutture ricettive, fossero stati considerati anche quelli degli alloggi a uso turistico, il numero sarebbe salito a 5,2 milioni. Lo ha detto l'assessore al Turismo, Jean-Pierre Guichardaz, illustrando all'assemblea del Cpel il disegno di legge 'Disciplina degli adempimenti amministrativi in materia di locazione per finalità turistiche'. "La Valle d'Aosta - ha sottolineato - è l'unica regione italiana, insieme al Molise, a non essersi dotata di questo strumento". Il ddl mira infatti - "oltre a garantire più controllo del territorio e ad andare verso l'equità nei confronti dell'impresa" - a rendere noto all'Office régional du tourisme i dati di arrivo e di presenza a fini Istat in questa tipologia di alloggi.
    La stima sulle presenze, ha spiegato Guichardaz, è stata svolta basandosi sui "circa 3.800 appartamenti presenti in Valle d'Aosta su Airbnb: siamo in presenza di un fenomeno che conta ottimisticamente un terzo, se non la metà della ricettività tradizionale".
    Tra le conseguenze della mancanza di una legge c'è una "politica di promozione turistica" che si basa su dati incompleti. Ma anche delle perdite finanziarie: "Il fondo montagna - ha detto Guichardaz - è stato erogato in Valle d'Aosta con un dato sfalsato. Con le 5,2 mln di presenze avremmo potuto avere 6-7 mln di euro per il sostegno all'industria del turismo". Inoltre "l'Alto Adige ha 33 mln di presenze registrate. Con le nostre 3,5, da un punto di vista dell'appeal siamo degli sfigati se rapportiamo il numero di abitanti a quello degli ospiti e alla capienza". 

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