Valle d'Aosta

Cime bianche: presidente Cai, 'chiediamo rispetto delle leggi'

Replica a Bertschy,'sviluppo possibile senza aggredire ambiente'

Redazione Ansa

"Il Club alpino italiano è certo che l'Amministrazione regionale della Valle d'Aosta e il popolo valdostano siano perfettamente in grado di valutare le soluzioni più opportune per assicurarsi il migliore futuro possibile. Ciò che chiediamo, insieme agli oltre 2.300 valdostani che hanno firmato la petizione 'Salviamo il Vallone delle Cime bianche', è il rispetto delle leggi". Così il presidente generale del Cai, Antonio Montani, replica in una nota alle frasi pronunciate dal vicepresidente della Regione e assessore allo Sviluppo economico, formazione e lavoro, Luigi Bertschy, durante l'assemblea generale dell'Unione valdostana guide di alta montagna in merito all'ipotesi di collegamento funiviario tra Ayas e Cervinia.
    "Ad oggi, buona parte del Vallone - prosegue Montani - è infatti tutelato da norme europee e nazionali che non consentono la realizzazione di nuovi impianti di risalita e di piste da sci, vedi il decreto ministeriale 17-10-2007 'Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone speciali di conservazione (Zsc) e a Zone di protezione speciale (Zps)' (pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 6 novembre 2007, numero 258)".
    "Auspichiamo pertanto - conclude il presidente generale del Cai - una politica attenta all'ambiente e alle normative: guardando al medio termine, esistono infatti soluzioni molto competitive che consentono uno sviluppo economico senza aggressioni ambientali.
    Rimango contestualmente disponibile ad un incontro di persona per un confronto positivo e costruttivo". 
   

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