Valle d'Aosta

Referendum riforma elettorale, mozione in Consiglio Vda

Da Pcp e Forza Italia. Comitato denuncia manovre contro quesito

Redazione Ansa

"Siamo al paradosso per cui ci sono alcuni consiglieri e gruppi consiliari che non solo sono contrari al referendum consultivo, istituto previsto dalla legge 19/2003, ma non vogliono neppure che il Consiglio si possa esprimere. Sono in corso manovre ingiustificabili per impedire che la popolazione possa manifestare il suo orientamento su una riforma cruciale per tutta la società valdostana". Lo sostiene in una nota il Comitato per la riforma elettorale (Cre), commentando la mozione presentata dai consiglieri Chiara Minelli, Erika Guichardaz (Pcp), Mauro Baccega e Pierluigi Marquis e Mauro Baccega (Forza Italia) con l'obiettivo di far deliberare al Consiglio regionale lo svolgimento del referendum consultivo. Il quesito da rivolgere agli elettori sarebbe: "Volete voi che il Consiglio regionale approvi una legge di riforma del sistema elettorale regionale che recepisca il principio della elezione diretta della maggioranza e del presidente della Regione?".
    L'istanza di referendum consultivo, depositata il 24 maggio e sottoscritta da 3.363 elettori, non era stata iscritta all'ordine del giorno del Consiglio regionale del 22-23 giugno.
    Quindi "il 28 giugno una delegazione del Comitato per la riforma elettorale si è incontrata con il presidente del Consiglio chiedendogli di iscrivere il punto al Consiglio del 13-14 luglio. Anche in tale occasione il presidente non ha preso nessun impegno. Eppure si tratta di un atto dovuto", denuncia il Cre. Di qui la richiesta ai quattro consiglieri, "sostenitori dell'iniziativa popolare", di depositare una mozione. 

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