Valle d'Aosta

Pcp, la montagna ha partorito un topolino

'Conseil Uv ha deciso di tirare a campare, crisi non è risolta'

Le consigliere di Pcp Erika Guichardaz e Chiara Minelli

Redazione Ansa

 "Dopo tanto travaglio, fumo, sommovimenti impressionanti la montagna ha partorito un topolino". Così Rete Civica, in una nota, commenta la decisione del Conseil fédéral dell'Union valdotaine di proseguire con l'attuale maggioranza regionale a 18.
    "Non è stato deciso nulla, solo un tirare a campare, con una crisi che dura da oltre un anno e che non viene assolutamente risolta. La crisi - scrive Rete civica - è nata nei primi mesi del 2021 dal rifiuto del capogruppo regionale Uv e di altri esponenti unionisti di dare attuazione al Programma di governo concordato fra Pcp e Autonomisti. Il disegno era di rompere con Pcp e di lavorare per una intesa con la Lega".
    Dopo oltre un anno "tale disegno si è clamorosamente concluso con un nulla di fatto. Quanto meno - è il commento di Rete civica - ci sarebbe da attendersi una qualche ammissione di responsabilità da parte di chi si è opposto a proseguire la collaborazione con Pcp e ha determinato uno scenario di instabilità che ancora permane. L'esecuzione unionista è stata pessima. Si sono esplorate ipotesi disparate ed inverosimili e non si è voluta neppure prendere in considerazione l'unica strada che era praticabile e coerente con gli accordi postelettorali dell'ottobre 2020. Negli ultimi giri di incontro la delegazione unionista ha sentito tutti i gruppi salvo quello di Pcp. Un motivo c'è. Pcp chiedeva e chiede decisioni coerenti su programmi concordati, gli altri solo posti di potere".
   
   

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