Valle d'Aosta

Casinò: tribunale, assicurazione paghi per Rollandin e Perron

Disposti indennizzi per 4,8 mln dopo condanna Corte conti

Redazione Ansa

L'assicurazione dell'ex presidente della Regione Augusto Rollandin e dell'ex assessore alle Finanze Ego Perron deve risarcire per loro conto la Regione Valle d'Aosta nell'ambito della sentenza con cui la Corte dei conti ha inflitto a ciascuno una condanna a indennizzare 2,4 milioni di euro per il finanziamento di 140 milioni di euro erogati al Casinò di Saint-Vincent tra il 2012 e il 2015. Lo ha stabilito il tribunale di Aosta con un'ordinanza, che prevede anche il versamento degli interessi, notificata al legale dei due politici, Gianni Maria Saracco. L'udienza per la causa promossa da Rollandin e Perron si era svolta la scorsa settimana.

La compagnia assicurativa potrà comunque proporre appello. L’ordinanza cautelare sul ricorso in via d’urgenza contro l’assicurazione Aig Europe è del giudice Maurizio D’Abrusco che, per ognuno dei due politici, oltre ai 2,4 milioni di euro ha posto a carico della compagnia anche 28 mila euro di interessi. Sono 18 i condannati per danno erariale a un importo complessivo di 16 milioni di euro, tra cui sei attuali consiglieri regionali (compreso Rollandin). Per 15 di loro la condanna è a 586 mila 666 euro ciascuno, solo per Mauro Baccega, Perron e Rollandin è a 2,4 milioni, in ragione dei loro incarichi nella giunta dell’epoca. In base alla legge elettorale regionale, la mancata estinzione del debito è incompatibile con la carica nell’assemblea. Aurelio Marguerettaz e Renzo Testolin hanno già trovato un accordo con l’assicurazione, al contrario di Mauro Baccega (gruppo misto), che ha un’altra compagnia. Pierluigi Marquis e Claudio Restano, nel dicembre scorso, avevano spiegato di aver estinto il proprio debito con la Regione. "Dalla sentenza 350/2021 resa dalla Corte dei Conti - aveva scritto la scorsa estate Aig Europe ai consiglieri ed ex consiglieri regionali condannati - si evince in maniera conclamata la consapevolezza dell'illegittimità e della dannosità delle azioni poste in essere con il concorso dei condannati, consapevolezza che è stata scientemente sottaciuta in sede del trasferimento del rischio. Per tale ragione, allo stato, riteniamo che non vi siano ragioni per accordare alcun indennizzo". In merito alla sentenza di condanna della terza sezione centrale della Corte dei conti pendono due ricorsi: uno per conflitto d’attribuzione proposto dalla giunta regionale della Valle d'Aosta davanti alla Consulta (per il quale è attesa la sentenza, dopo la discussione avvenuta il 25 gennaio scorso) e uno davanti alla Corte di Cassazione avanzato da alcuni condannati.

   

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