Valle d'Aosta

COVID, il punto in Valle d'Aosta

"No al 'libera tutti' ma costruiamo assieme la ripartenza"

Redazione Ansa

In Valle d'Aosta la diffusione del contagio da Covid-19 è in costante calo ma è ancora presto per abbassare la guardia. A lanciare un appello in tal senso è il presidente della Regione, Erik Lavevaz, che spiega: "I numeri di questi giorni confermano fortunatamente la rapida discesa della curva dei contagi. La situazione ospedaliera sta ritrovando normalità, anche se ancora molta attenzione è necessaria: abbiamo ritrovato i numeri da zona bianca, anche se il cambiamento di classificazione avrà bisogno ancora di alcune settimane per essere formalizzato". "Andiamo verso un quadro nuovo - ha aggiunto - con l'obbligo di mascherina che da venerdì sarà necessario all'aperto solo in caso di affollamento o di rischio di assembramento. Non cediamo insomma all'idea del 'libera tutti', ma godiamoci il ritorno di libertà sempre maggiori e costruiamo la ripartenza insieme".
    Il bollettino quotidiano conferma il rallentamento del contagio: nelle ultime 24 ore in Valle d'Aosta sono stati rilevati 96 nuovi casi positivi al Covid-19 e non ci sono stati decessi. Le guarigioni sono state 309. Il numero di attuali contagiati scende a 2.581, di cui 55 ricoverati all'ospedale (tre in terapia intensiva). In base ai dati diffusi dall'Agenas, l'occupazione in area medica di pazienti contagiati è sempre al 30% e quella in terapia intensiva al 9%.
    Sul fronte politico dalla lega Vda arriva un invito a consentire le visite ai pazienti ricoverati al Parini. "Molti ospedali e molte Regioni hanno deliberato - ha spiegato Nicoletta Spelgatti presentando un'interrogazione - per rendere possibili le visite dei parenti ai malati di Covid, soprattutto in terapia intensiva. Non morire in solitudine dovrebbe essere una priorità: la Giunta non ha mai preso in considerazione questa possibilità così come l'ospedale, in autonomia, non si è mai organizzato in tal senso". "Sono conscio della dolorosa situazione in cui si trovano i parenti, soprattutto nei casi di pazienti gravi, e - ha replicato l'assessore alla sanità, Roberto Barmasse - ci stiamo confrontando con i responsabili dei reparti per trovare delle modalità che, garantendo tutela e sicurezza dei congiunti, permettano la visita, almeno ai pazienti più gravi". 
   

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