Valle d'Aosta

Geenna, 'provato patto Marco Di Donato-Monica Carcea'

Depositate motivazioni appello processo rito abbreviato

Redazione Ansa

"Essendo comprovato nei termini esposti l'appoggio elettorale ottenuto da Monica Carcea in cambio dell'utilità procurata all'organismo associativo dii tipo mafioso di matrice 'ndranghetista costituito dalla 'locale' di Aosta, deve ritenersi comprovata la responsabilità di Marco Fabrizio Di Donato per il reato di patto di scambio concluso con Monica Carcea". Lo scrivono i giudici d'appello nella sentenza del processo Geenna con rito abbreviato in riferimento al presunto condizionamento da parte della locale di 'ndrangheta di Aosta alle elezioni comunali di Saint-Pierre del 2015.
    "I fatti emersi - si legge nelle motivazioni - integrano la circostanza dell'agevolazione mafiosa, in quanto indubbiamente i partecipi dell'associazione, finanche nella loro posizione apicale, hanno agito al fine di garantire la disponibilità di un elemento politico di rilievo a vantaggio del sodalizio, in grado di interferire nella macchina amministrativa comunale di Saint-Pierre, orientandone le scelte in funzione della realizzazione del proprio programma criminoso".
    Il 19 luglio scorso i magistrati della prima sezione penale avevano sostanzialmente confermato le 11 condanne inflitte in primo grado.

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