Valle d'Aosta

Quirinale, Rini e Zangrillo: da Bertin venuta meno imparzialità

Coordinatori FI Vda e Piemonte, 'intensificare collaborazione'

Redazione Ansa

 "Il prossimo presidente della Repubblica dovrà essere una figura autorevole e credibile, anche sul piano internazionale, ed è anche per questo che non comprendiamo l'uscita del presidente del Consiglio regionale della Valle d'Aosta, che criticando un'auto candidatura mai avvenuta, quella del presidente Silvio Berlusconi, ha di fatto preso a calci l'imparzialità e il rispetto istituzionale che dovrebbero essere a fondamento della carica che ricopre". Così il deputato di Forza Italia Paolo Zangrillo, componente della commissione parlamentare 'Lavoro pubblico e privato' e coordinatore degli azzurri in Piemonte, ed Emily Rini, coordinatrice regionale del partito in Valle d'Aosta, commentano le parole di Alberto Bertin in merito all'elezione del prossimo capo dello Stato.
    "Diciamo - proseguono - che un po' più di prudenza nell'affrontare argomenti che non si conoscono sarebbe stata opportuna; dopodiché qualora il presidente Berlusconi dovesse accettare la richiesta di scendere in campo in questa importantissima partita, ne sarebbe pienamente legittimato e per noi sarebbe la figura ideale per storia, esperienza, capacità e considerazione internazionale in questa delicatissima fase per il Paese".
    Ieri a Courmayeur si è svolto un incontro "per fare il punto della situazione politica valdostana alla luce dell'ingresso del nostro partito all'interno del Consiglio regionale e per farci promotori delle istanze provenienti dai titolari di quelle attività costrette a chiudere proprio a ridosso di Capodanno e dagli operatori turistici della montagna più in generale", alla presenza anche del consigliere regionale Mauro Baccega e del vice coordinatore regionale, Marco Busanelli. Nell'occasione, aggiunge Zangrillo, "abbiamo concordato inoltre la necessità di continuare e, anzi, di intensificare la collaborazione interregionale tra Valle d'Aosta e Piemonte, anche e soprattutto alla luce delle grandi sfide che il Pnrr ha già lanciato per i territori montani e sulla scorta delle esperienze positive già attivate in ambito sanitario". 
   

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