Valle d'Aosta

'Ndrangheta: giudici Appello, Carcea era a disposizione clan

Sentenza, ha consentito che il clan infiltrasse il Comune

Redazione Ansa

La Corte d'Appello di Torino, nelle 640 pagine delle motivazioni della sentenza del 19 luglio del processo Geenna, sottolinea come l'ex assessora comunale di Saint-Pierre, Monica Carcea (condannata a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa), fosse a disposizione del gruppo criminale 'capitanato' da Marco Fabrizio Di Donato, condannato in appello con rito abbreviato a nove anni di reclusione. Secondo i giudici, Carcea avrebbe sempre tenuto informati il ristoratore Antonio Raso, condannato a 10 anni, e Di Donato dei problemi amministrativi e quando aveva bisogno loro sarebbero intervenuti. ''Il riconoscimento del ruolo egemone di Di Donato appare netto e inequivocabile'' scrivono i magistrati. Per i giudici di secondo grado, ''il contributo dell'imputata al neo-costituito sodalizio si appalesa di non trascurabile rilievo consentendo al medesimo una significativa penetrazione istituzionale''. Tanto, che il comune di Saint-Pierre nel febbraio del 2020 è stato sciolto per infiltrazioni mafiose. 
   

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