Valle d'Aosta

Sociale: al via progetto Oasis sulle competenze operatori

Scambio internazionale su nuove modalità lavoro

Redazione Ansa

(ANSA) - AOSTA, 17 MAG - Hanno preso il via le attività del progetto 'OASIS - EvOlutive and Attractive Social jobS' finanziato dal programma Erasmus +, con la Valle d'Aosta in partenariato con la Francia (Conseil départemental de l'Isère) in qualità di capo fila, la Romania (Centrul judetean de resurse si asistenta educationala Alba) e la Spagna (Red Internacional B-Live).
    Il progetto, rientrante nei Partenariati strategici, ha come finalità la definizione delle competenze emergenti in ambito sociale, con particolare riferimento a quelle connesse con la mediazione digitale e finalizzate all'inserimento lavorativo (mediatore digitale e disability manager). Oggetto di analisi e confronto anche le nuove modalità di lavoro messe in campo dagli operatori sociali per far fronte alla pandemia e i bisogni emergenti in termini di formazione.
    Al primo incontro, organizzato dal Dipartimento Politiche del Lavoro e della formazione e tenutosi in modalità hanno partecipato circa 50 operatori sociali appartenenti, oltre che al Dipartimento citato, a diversi enti quali il Dipartimento Politiche Sociali della Regione, l'Unité des Communes valdôtaine Mont Cervin, il Comune di Aosta e la Cooperativa sociale L'Esprit à l'Envers, nonché i rappresentanti dei tre partner stranieri. Lo scambio proseguirà venerdì 28 maggio, quando saranno evidenziate le buone pratiche dei diversi Paesi e si definiranno le competenze professionali da sviluppare negli operatori sociali, per il rafforzamento della presa in carico delle persone in difficoltà.
    "Riteniamo che sia di fondamentale importanza lo scambio di buone pratiche con altre realtà che operano negli stessi servizi, affinché sia possibile conoscere ed innovare", spiega l'assessore Luigi Bertschy che ha aperto i lavori del seminario.
    "In questo momento, infatti, - aggiunge - è prioritario individuare nuove modalità di lavoro e formare le nuove figure professionali da inserire nel nostro sistema di servizi, che saranno centrali per rinforzare l'inserimento lavorativo anche dei soggetti più fragili. L'inclusione sociale e lavorativa, ben finalizzata e gestita con metodi e figure nuove, sostiene la ripresa socio-economica del nostro Paese e dell'Europa più in generale". (ANSA).
   

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