Valle d'Aosta

Paziente zero Vda, ho ancora paura e voglio vaccinarmi

Giovane di Pontey racconta:anno terribile, ma ora si può sperare

Covid: Lorys le Pera, il paziente 'zero' in Valle d'Aosta

Redazione Ansa

(di Benoit Girod)

Il Covid non è ancora un ricordo, ma una paura che non vuole andarsene via. A un anno dalla prima diagnosi, Lorys Le Pera, 22 anni, studente universitario di Pontey, paziente zero della Valle d'Aosta, ora spera nel vaccino per poter liberarsi definitivamente da quell'incubo: "Non si è immuni per sempre, - racconta - ora potrei riprendermi il Covid, vorrei fare il vaccino il prima possibile".
    Il pensiero corre a quel mercoledì 4 marzo di un anno fa, quando per Lorys, per sua zia e per il cugino di un anno sono arrivati gli esiti positivi dei tamponi, i primi nella regione alpina: "In questi giorni ritornano in mente situazioni e paure". Il virus è entrato in casa e in pochi giorni non ha risparmiato nemmeno il padre e i due nonni, tutti poi guariti.
    "Eravamo i primi, non sapevamo a cosa stessimo andando incontro e avevamo il doppio della paura", ricorda. Lorys, iscritto al corso di laurea in economia internazionale, a fine febbraio era di ritorno da Piacenza. Si era allontanato dalla città universitaria prima della zona rossa. I sintomi sono arrivati solo qualche giorno dopo. "Adesso - aggiunge - con il senno di poi vivremmo il Covid in maniera diversa, perché dopo un anno se ne sa un po' di più, ma allora si sapeva poco e la preoccupazione era tanta".
    Gli ultimi 12 mesi non sono stati facili per il giovane di Pontey, nemmeno dopo la guarigione. Esaurito il decorso clinico del coronavirus, Lorys ha voluto tornare presto alla normalità.
    Prima frequentando a distanza le lezioni universitarie e poi, da settembre, tornando in aula, a Piacenza. Ma la malattia ha bussato di nuovo alla sua porta: "Ho iniziato a sentirmi male, con dolori al petto e alla schiena, sono andato al pronto soccorso a Piacenza, poi ad Aosta, dove sono stato ricoverato al Parini". Dimesso dopo 15 giorni, presto è peggiorato: "Sono stato ricoverato ancora un mese: ho avuto problemi al fegato e anche ai polmoni, c'è voluto un po' per capire che avevo preso un altro virus, che normalmente è innocuo, ma il Covid mi ha reso più debole e più vulnerabile".
    Archiviata anche questa seconda brutta esperienza, Lorys Le Pera è tornato alla vita universitaria, per ora seguendo le lezioni solo a distanza: "Mi hanno detto di non fare attività e sforzi per almeno sei mesi, me ne sto tranquillo a casa". Dopo un anno terribile, il suo sguardo è rivolto al futuro: "Sono partite le prenotazioni per il vaccino, presto toccherà ai miei nonni, poi anche a me: ho sperimentato i danni che può fare il Covid e ho fiducia nella scienza e negli studi, con il vaccino ora si può sperare".
   

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