Valle d'Aosta

Rete civica, legge anti-Dpcm è patata bollente

"Gran pasticcio creato per inseguire propaganda sovranista"

Redazione Ansa

"La legge anti-Dpcm, proposta dalla Lega e approvata a maggioranza dal Consiglio regionale del 2 dicembre scorso si è subito rivelata una ingestibile patata bollente. In aperto contrasto con le disposizioni nazionali anti-Covid la legge ha evidenti profili di incostituzionalità tanto che il governo italiano ha già preannunciato una impugnativa di fronte alla Corte costituzionale". Lo sostiene Rete civica Valle d'Aosta, secondo cui "al di là di questo e dell'inopportuno conflitto istituzionale che rischia di provocare è comunque un provvedimento velleitario, pericoloso e in gran parte inapplicabile. Prevede infatti una immediata e totale apertura di ristoranti, bar, impianti per lo sci" fin "dal giorno successivo alla sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione. Una apertura affermata dalla legge come principio indipendente dai dati del contagio epidemico".
    Per Rete civica "molti cittadini, ormai al limite della disperazione per la crisi economica si sono illusi che si trattasse di una svolta. Altri si sono invece preoccupati dei rischi per la salute. Gli operatori sanitari hanno espresso il loro stupore per il provvedimento, ma anche fra i gestori di impianti a fune si è evidenziata l'impossibilità di aprire ora i comprensori sciistici come dispone la norma di legge. Critiche sono venute anche dalle associazioni degli albergatori". Inoltre "venerdì 4 dicembre il Bollettino ufficiale della Regione ha pubblicato la legge sui debiti fuori bilancio, ma non quella anti-Dpcm, eppure entrambe le leggi erano state approvate nella mattinata del 2 dicembre".
    Secondo il movimento politico "ognuno può trarre le sue conclusioni" e si tratta di "un gran pasticcio creato solo perché qualcuno ha voluto inseguire l'agitata propaganda di un proclama sovranista".

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