Valle d'Aosta

Covid: ospedale da campo ad Aosta pronto venerdì

Barmasse, "ci permetterà di liberare posti al Parini"

Redazione Ansa

E' previsto venerdì 27 novembre il termine dei lavori di allestimento dell'ospedale da campo, nell'area della Pépinière di Aosta, messo a disposizione dal Primo reparto di Sanità di Torino dell'Esercito Italiano, a seguito della richiesta formulata dalla Protezione civile regionale al Commissario straordinario Arcuri. Sono iniziati all'alba i lavori per l'installazione della struttura, che fornirà 20 posti letto per sintomatici a bassa intensità e due di terapia sub intensiva. "Ci permetterà di avere un polmone importante per gestire in maniera un pochino più efficiente l'emergenza", ha detto il presidente della Regione Erik Lavevaz.
    "L'ospedale da campo con tutto il personale che viene messo a disposizione - perché noi abbiamo bisogno del personale, senza il quale non avremmo potuto utilizzare altre strutture - ci permetterà di scaricare ulteriormente l'ospedale regionale Parini e di riprendere l'attività normale, che non è mai cessata, si è ridotta", ha spiegato l'assessore alla Sanità, Roberto Barmasse.
    Già "grazie all'utilizzo della clinica Isav di Saint- Pierre, del J.B. Festaz e della microcomunità di Variney abbiamo ridotto moltissimo - ha aggiunto l'assessore - il numero di pazienti Covid in ospedale. Questa mattina sono 98, oltre a 13 in rianimazione. Ciò ci ha permesso nei giorni scorsi di chiudere il reparto Covid 6 e di riaprire la Pneumologia. Contiamo, utilizzando questo ospedale da campo, di chiudere il Covid 5 e di riportare all'attività più ordinaria possibile l'ospedale nei prossimi giorni, tutto ciò compatibilmente con l'andamento epidemiologico. Potremo aprire quindi un ulteriore reparto per l'attività ordinaria grazie all'ospedale da campo, così come potremo riaprire da lunedì un ulteriore reparto, il reparto di Chirurgia vascolare, che verrà dedicato però un po' a tutte le attività chirurgiche".
    L'ospedale da campo e il 'drive through' per i tamponi "rappresentano un'evidenza di quello che la difesa e le forze armate rappresentano nel sistema paese", ha detto il generale Matteo Spreafico, comandante del Centro addestramento alpino.
   

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