Valle d'Aosta

Morra, nuovo governo Vda sia senza ombra

Il presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra

Redazione Ansa

"L'Union Valdotaine, 4 giorni fa, ha designato Renzo Testolin, presidente ad interim, come capo del prossimo governo regionale della Valle d'Aosta. Renzo Testolin è coinvolto in un processo aperto dalla Corte dei Conti su 140 milioni di finanziamento erogati dalla Regione Valle d'Aosta al Casinò de la Vallée, e se la condanna di primo grado dovesse diventare definitiva, rischierebbe la decadenza non solo da Presidente, ma anche da consigliere.
    In più, è citato in un'inchiesta sul sostegno della locale di 'ndrangheta di Aosta sullo scambio politico mafioso nelle elezioni del 2018, dove non è indagato, ma viene intercettato mentre parla con Alessandro Giachino, poi condannato a 11 anni di carcere per associazione mafiosa nel processo Geenna lo scorso 16 settembre. Durante queste intercettazioni, Renzo Testolin dà appuntamento in un bar al presunto mafioso circa 10 giorni prima delle elezioni regionali della Valle d'Aosta del 2018, dove non si sa cosa si siano detti, e in un'altra intercettazione gli telefona due giorni dopo le elezioni ringraziandolo per i voti". Lo scrive il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra.
    "Due giorni fa, abbiamo appreso dalla stampa valdostana che Renzo Testolin ha fatto poi un passo indietro, lasciando il posto di Presidente a Erik Lavevaz, ma da un lancio di agenzia di ieri abbiamo letto che nel prossimo governo regionale della Valle d'Aosta, che dovrebbe formarsi durante il primo consiglio di martedì 20 ottobre, potrebbe spettargli almeno un assessorato.
    In una regione dove solo un mese fa si concludeva il processo Geenna, in cui sono stati condannati in primo grado a 55 anni di carcere 5 esponenti della politica e dell'imprenditoria locale per associazione mafiosa, e in cui è in corso un'altra indagine sullo scambio politico mafioso durante le elezioni regionali del 2018, chiamata Egomnia, figure coinvolte in scandali e processi giudiziari non dovrebbero essere nemmeno prese in considerazione per la formazione di un governo", conclude Morra. 
   

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