Valle d'Aosta

Giochi: Tar, a Slot Café indennizzo per revoca licenza

Giudici, "non è incostituzionale legge regionale su ludopatia"

Redazione Ansa

"Trattandosi di una revoca legittima non è ravvisabile alcuna responsabilità in senso proprio da parte dell'amministrazione, ma grava sulla stessa un obbligo indennitario da commisurare al solo danno emergente". Lo scrivono i giudici del Tar della Valle d'Aosta nella sentenza sul ricorso presentato da Gianluca Mancuso della Mgroup srl, che gestisce lo Slot café di via Chambery, ad Aosta. Il 4 dicembre 2019 la questura di Aosta aveva revocato la licenza al locale in base alla legge regionale per il contrasto all'azzardopatia: un istituto scolastico, la scuola per l'infanzia 'Salvador Allende' di via Lys, si trova infatti a 81 metri (la norma stabilisce che la distanza in linea d'aria deve essere almeno di 500 metri).
    La revoca è quindi legittima secondo il Tar, che ha anche escluso questioni di legittimità costituzionale: secondo la Consulta le Regioni possono "intervenire con misure tese a inibire l'esercizio di sale da gioco e di attrazione ubicate al di sotto di una distanza minima da luoghi considerati 'sensibili', al fine di prevenire il fenomeno della 'ludopatia'". Tuttavia a fronte della "revoca di un provvedimento amministrativo" esiste l"'obbligo di indennizzo da parte dell'amministrazione in favore dei soggetti che abbiano subito direttamente un pregiudizio dalla revoca di un atto legittimo". La misura "di tale indennizzo è stata definita dallo stesso legislatore che ha parametrato detta misura 'al solo danno emergente', tenendo conto 'sia dell'eventuale conoscenza o conoscibilità da parte dei contraenti della contrarietà dell'atto amministrativo oggetto di revoca all'interesse pubblico, sia dell'eventuale concorso dei contraenti o di altri soggetti all'erronea valutazione della compatibilità di tale atto con l'interesse pubblico'". Inoltre "tale ipotesi differisce nettamente da quella risarcitoria" All'inizio del dicembre scorso il Tar aveva accolto la richiesta di sospensiva, concedendo al locale la possibilità di riaprire in attesa del pronunciamento di merito, che ora è arrivato. 

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