Valle d'Aosta

'Ndrangheta: Geenna nata da intercettazioni su latitanti

Dato emerge da relazione commissione indagine su Saint-Pierre

Redazione Ansa

L'inchiesta 'Geenna' su una presunta locale di 'ndrangheta ad Aosta nasce "dalle intercettazioni" disposte con l'operazione 'Caccia grossa' "per ricercare", a fine 2014, i latitanti Rocco Mammoliti, di 50 anni, di Locri (Reggio Calabria), poi arrestato nel 2016 ad Amsterdam, e il fratello Stefano, "appartenenti alla cosca di 'ndrangheta dei Mammoliti di San Luca". Lo si apprende dalla relazione della commissione di indagine prefettizia sul Comune di Saint-Pierre.
    L'attività investigativa ha infatti "permesso di evidenziare i forti legami tra il latitante ed alcuni membri della famiglia, residente in Valle d'Aosta".
    Geenna scaturisce quindi dagli "incontri" e dalle "riunioni che nel contempo venivano accertati tra esponenti della famiglia 'ndranghetista dei Nirta alias 'Scalzone' e soggetti valdostani di origine calabrese contigui all'associazione mafiosa (alcuni dei quali avevano dato prova essere vicini alle famiglie dei Facchineri di San Giorgio Morgeto)".
    Secondo i carabinieri, Rocco Mammoliti era stato "l'interlocutore principale", nella zona di Milano, per il traffico internazionale di cocaina, con base operativa in Valle d'Aosta, di cui erano accusati tra il 2006 e il 2009 i fratelli Domenico e Giuseppe Nirta e i loro nipoti Franco Di Donato e Roberto Di Donato (quest'ultimo imputato nel processo Geenna e considerato dagli inquirenti un membro della locale di 'ndrangheta del capoluogo valdostano). 
   

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