Valle d'Aosta

Coronavirus: sindaco Pontey, ci sentiamo abbandonati

Primi problemi dopo isolamento, anziani soli e gestione rifiuti

Redazione Ansa

"Pian pian stiamo cominciando a organizzarci, certo che ci sentiamo piuttosto soli e abbandonati". E' il grido d'allarme del sindaco di Pontey, Rudy Tillier, - comune a sei chilometri da Saint-Vincent - isolato da lunedì 23 marzo con un'ordinanza del presidente della Regione Valle d'Aosta, Renzo Testolin.
    Gestione dei rifiuti e assistenza agli anziani che abitano da soli sono le due principali criticità emerse nelle prime 36 ore di chiusura del comune per l'emergenza coronavirus. "Vogliamo - spiega Tillier - una risposta chiara e univoca dal presidente della Regione, dall'assessore all'Ambiente e dall'Unité des communes, perché sembrerebbe che qui a Pontey non dobbiamo differenziare più, come se fossimo tutti positivi. A noi sembra assurdo, perché la stragrande maggioranza delle famiglie sta bene. Tolta la microcomunità, ci sono otto contagiati su poco meno di 800 abitanti e la maggior parte risalgono ai primi giorni. Noi abbiamo il servizio raccolta di porta a porta, non i molok".
    Inoltre, "discorso microcomunità a parte, dove le persone sono seguite, ci sono tutta una serie di anziani, soli, ammalati, che potevano avere i parenti che dal paese limitrofo potevano venire a dare il farmaco, a fare piccole pulizie, a metterli a dormire, ad alzarli. E la stessa situazione esiste in paese, dove magari c'è l'anziano che abita a 300 metri dalla casa del figlio. Chi ci pensa a queste cose? Noi non abbiamo mica le strutture, non abbiamo niente qui", sottolinea Tillier.
    Secondo il sindaco, "se per i generi alimentari e i farmaci (il paese è stato diviso in tre zone per semplificare ordini e consegne, che avvengono una volta a settimana, urgenze escluse, a cura della Croce rossa ndr) in qualche modo, pur se tra molte difficoltà, riusciremo pian piano ad andare a regime, su altre cose è impensabile lasciarci da soli".

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