Valle d'Aosta

Geenna, Regione VdA non è parte civile

Processo a Torino, respinta richiesta per un vizio di forma

'Ndrangheta: operazione Geenna, confermata 'locale' in Vda

Redazione Ansa

E' stata respinta per un vizio di forma la richiesta della Regione Valle d'Aosta, rappresentata dall'avvocato Renzo Cocchi, di costituirsi parte civile all'udienza preliminare, in corso a Torino, per il caso Geenna sulle infiltrazioni della 'ndrangheta in Valle d'Aosta.
    La richiesta, per essere formalmente corretta, avrebbe dovuto essere depositata dal presidente della Regione, ora dimesso, Antonio Fosson, che però non è comparso in aula. In alternativa, l'avvocato avrebbe dovuto presentare procura speciale. "La costituzione di parte - spiegano in ambienti giudiziari - non è stata ammessa per un vizio della procura speciale, predisposta proprio perché non era prevista la presenza del presidente Fosson, presenza peraltro del tutto inusuale".
    Fosson è indagato in un'altra inchiesta della Dda per scambio elettorale politico mafioso. È stata accolta invece la richiesta dei Comuni di Aosta, di Saint Pierre, rappresentato dall'avvocato Giulio Calosso, e dell'associazione Libera. Per il caso Geenna sono imputate 19 persone tra cui il consigliere regionale Marco Sorbara (eletto per dell'Union valdotaine), Monica Carcea, l'assessore di un piccolo comune alle porte di Aosta e l'avvocato torinese Carlo Maria Romeo.

 Preso atto dell'ordinanza del Gup di Torino che la estromette dall'udienza preliminare del procedimento nato dall'inchiesta Geenna, la Regione Autonoma Valle d'Aosta comunica che "assumerà le opportune determinazioni in ordine alla costituzione di parte civile per la fase dibattimentale". E' quanto si legge in una nota dell'amministrazione regionale.

Rito abbreviato per 11, due patteggiamenti - Undici imputati nel procedimento Geenna sulle infiltrazioni della 'ndrangheta in Valle d'Aosta hanno chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato. Altri due hanno proposto di patteggiare a due mesi e a un anno e sei mesi. In cinque continueranno con il rito ordinario e affronteranno l'udienza preliminare il 9 gennaio. Il Comune di Aosta, rappresentato dall'avvocato Gianni Maria Saracco, il comune di Saint Pierre, rappresentato dall'avvocato Giulio Calosso e l'associazione Libera si sono costituiti parte civile. La richiesta della Regione Valle d'Aosta è stata respinta per un vizio formale. Non hanno chiesto riti alternativi - e quindi per loro sarà il gup a decidere il rinvio a giudizio (o il non luogo a procedere) e il conseguente processo con rito ordinario - Marco Sorbara, consigliere regionale della Valle d'Aosta sospeso, Monica Carcea, ex assessore comunale di Saint-Pierre - entrambi accusati di concorso esterno in associazione mafiosa - e Nicola Prettico, consigliere comunale ad Aosta sospeso - per la Dda un membro del locale del capoluogo - imputati nel processo Geenna sulle infiltrazioni della 'ndrangheta in Valle d'Aosta. Stessa scelta oggi in Tribunale a Torino anche per Alessandro Giachino e il ristoratore Antonio Raso (entrambi accusati di essere membri del locale). A chiedere il rito abbreviato sono stati Francesco Mammoliti, Marco Fabrizio Di Donato e Roberto Alex Di Donato (tutt'e tre accusati di essere membri del locale di Aosta), Giacomo Albanini, Vincenzo Argirò, Roberto Bonarelli, Roberto Fabiani, Rocco Rodi, l'avvocato Carlo Maria Romeo, Bruno Trunfio e Salvatore Filice. Giancarlo Leone e Francesco D'Agostino hanno chiesto di patteggiare rispettivamente a un anno e sei mesi e due mesi. La posizione di Bruno Nirta era invece già stata stralciata per problemi di notifica (il procedimento a suo carico deve ricominciare). 
   

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