Valle d'Aosta

Geenna,S.Pierre situazione più complessa

Ad Aosta bloccate possibili pressioni su ente pubblico

Redazione Ansa

Aspetti di possibile negligenza in alcuni procedimenti della macchina politico-amministrativa del Comune di Aosta e profili di maggiore complessità in quella di Saint-Pierre. Il dato è emerso, secondo quanto si è appreso, dalla riunione del Cosp svoltasi nell'ambito delle verifiche sull'eventuale sussistenza di forme di infiltrazione o di condizionamento mafioso nei due enti locali. E' stato ricostruito, in particolare, che nel capoluogo regionale erano state bloccate sul nascere azioni che potevano essere percepite come pressioni per indirizzare l'azione dell'ente pubblico.
    Le due commissioni d'accesso antimafia hanno illustrato la propria attività al comitato. Il lavoro dei sei commissari è partito dagli affidamenti contestati nell'ordinanza di Geenna (come il trasporto pubblico scolastico a Saint-Pierre) e ha poi allargato il proprio orizzonte.  Sono quindi stati analizzati gli appalti anche di anni precedenti al 2015, quando cioè scattano le contestazioni agli ex assessori comunali Marco Sorbara (Politiche sociali ad Aosta) e Monica Carcea (Programmazione, finanze e patrimonio a Saint-Pierre): sotto la lente di ingrandimento non c'è solo l'azione degli eletti ma anche quella della macchina burocratica.

   La scelta degli affidamenti analizzati, inoltre, è stata mirata anche ad altri settori, dalla casa ai servizi cimiteriali, dai bar e ristoranti allo sport. Ora spetta al presidente della Regione, Antonio Fosson, nelle sue attribuzione prefettizie, completare la relazione e trasmetterla al ministero dell'Interno entro le prossime due settimane. Nella missiva dovranno essere indicati gli eventuali appalti, contratti e servizi condizionati da fenomeni di criminalità organizzata o comunque connotati da condizionamenti o da una condotta considerata antigiuridica. L'eventuale scioglimento dei Comuni avviene con decreto del presidente della Repubblica, su proposta del ministero dell'Interno, dopo la deliberazione del Consiglio dei ministri, entro tre mesi dalla trasmissione della relazione prefettizia.
   

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