Valle d'Aosta

Aosta, Porta Sud cerniera tra città e A5

Studio su area, capacità edificatoria cala da 50mila a 15mila mq

Redazione Ansa

Lasciare aperta la possibilità di un futuro collegamento pedonale dell'autostrada A5 alla città grazie a un parcheggio di interscambio (come già avviene per l'autoporto di Pollein) con la 'Porta Sud' di Aosta, che potrebbe poi essere collegata al centro storico con un varco ciclo-pedonale lungo i binari della ferrovia all'altezza della torre di Bramafam: qui una "piazza attrezzata di attestamento turistico", dotata anche di stazioni per veicoli elettrici, sarebbe la zona di confluenza tra telecabina di Pila, parcheggi, ferrovia.

E' uno degli obiettivi strategici dello studio urbanistico relativo all'assetto dell'area che ospita, tra l'altro, l'ipermercato Gros Cidac e il parcheggio de la Ville, presentato dall'ingegnere Paolo Cavaglià alla seconda Commissione consiliare permanente 'Politiche territorio - Opere pubbliche' del Comune di Aosta. Per l'attraversamento della ferrovia occorre la disponibilità di Rete ferroviaria italiana a separare le linee Aosta - Pré-Saint-Didier e Aosta - Ivrea.

Tra gli altri obiettivi strategici ci sono anche il prolungamento di via Paravera "fino al voltino di via Valli valdostane" (ripristinando il doppio senso di marcia e alleggerendo il traffico in piazza Manzetti, via Carrel e via Carducci), la creazione di un 'hub' dei trasporti sfruttando la confluenza di quelli pubblici su ferro e gomma, la razionalizzazione dei parcheggi (quello pluripiano e a pagamento de la Ville soffre della concorrenza di quella gratuito della stazione di Pila), il completamento dei percorsi pedonali e "l'integrazione delle relazioni trasversali".

Lo studio è frutto di un confronto tra gli attori interessati: Regione, Cas, Rfi, Pila spa, Vda structure, ordini di architetti e ingegneri, società di trasporto pubblico, associazioni degli esercenti e operatori privati.

L'accordo di programma del 2011 prevede la possibilità di edificare nell'area fino a 50 mila metri quadrati ("paragonabile al grattacielo Intesa San Paolo di Torino o al palazzo di giustizia di Torino, che però richiedono 17 mila posti auto l'uno", ha detto Cavaglià), in funzione di un ipotetico polo unico per tutti gli uffici regionali. Lo studio prevede invece "una capacità edificatoria finale tra i 10.500 e i 15 mila metri quadrati", con una "potenzialità di 1.822 posti auto", ha spiegato l'ingegnere. "Non ho più sentito parlare nessuno di questo polo unico per gli uffici regionali, è necessario tracciare una riga sulla parte dell'accordo di programma che ne parla. E' una zona con un potenziale enorme dal punto di vista urbanistico, immaginiamo qualcosa di diverso", ha detto l'assessore comunale all'Ambiente e urbanistica, Delio Donzel.
   

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