Valle d'Aosta

Pm, da Cuomo lista voti per Rollandin

Nuovi dettagli su discussione processo a porte chiuse

Redazione Ansa

La presunta retribuzione dell'imprenditore Gerardo Cuomo all'allora presidente della Regione Augusto Rollandin - secondo la procura di Aosta - non fu solo un comizio in azienda in vista delle regionali del 2013, ma un impegno stabile, che proseguì anche nelle comunali del 2015.

A partire dall'aiuto a Luca Zuccolotto (vicino di casa di Cuomo ed estraneo al processo) sino alla predisposizione di una lista da stilare in ufficio, secondo gli inquirenti relativa a voti da procacciare a Rollandin. Un elenco di cui parla Cuomo all'allora assessore alle Finanze Ego Perron, in una conversazione intercettata nel maggio 2015: "adesso faccio una lista in ufficio di quelli che fanno per Aosta che votano e quindi... è l'ultimo anno che poi ci perdiamo". All'indomani della condanna di Rollandin a quattro anni e sei mesi per corruzione, emergono nuovi elementi sulle argomentazioni di accusa (pm Luca Ceccanti) e difese durante la discussione del processo che si è svolto con rito abbreviato, quindi a porte chiuse.

 Secondo alcune difese invece l'utilità elettorale per Rollandin fu scarsa in rapporto al suo presunto grande impegno a favorire l'espansione del Caseificio valdostano - con un contratto d'affitto vantaggioso - nei locali di Autoporto spa, a discapito di Deval che era stata costretta a traslocare. Tra il 2013 e il 2016, secondo la procura, i favori reciproci sono stati continui: ciò che motivò Cuomo a mettere a disposizione la sua azienda per un comizio di Rollandin e a cercare voti fu proprio l'utilità, illecita, da ottenere con l'intervento dell'allora presidente della Regione.
Per gli avvocati, inoltre, i dipendenti presenti al comizio in azienda erano in numero ridotto, tale quindi da non poter incidere sul risultato finale delle elezioni. Secondo la procura invece l'illecito impegno di Cuomo non può essere sminuito con dati percentuali: tutta la normativa in materia sanziona pesantemente anche il mercanteggiamento di un solo voto, perché dinamiche simili mettono a repentaglio le basi del sistema democratico.
   

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