Valle d'Aosta

Savt, Produzione ferma Cioccolato Vda

'Stabilimento fantasma, lavoratori attendono risposte'

Redazione Ansa

La Cioccolato Valle d'Aosta di Pont Saint Martin di proprietà della società Turca Captain Gida "sta vivendo una situazione molto difficile". Lo denuncia il sindacato Savt industrie. "In primis - spiega il sindacato - perché le produzioni sono ferme dall'inizio del 2018, dall'altra non si intravede alcun segnale di ripresa e i lavoratori occupati sono stati abbandonati a se stessi all'interno di uno stabilimento fantasma". "I dipendenti dell'Azienda, assunti a tempo indeterminato nell'estate del 2016, attendono, - aggiunge il sindacato - da mesi, risposte dall'azionista e proprietario turco per conoscere quale sarà il loro futuro e cosa resterà dello stabilimento valdostano che ha visto, per decenni, la produzione del cioccolato con il marchio Feletti 1882".

Il Savt esprime "forte preoccupazione per la situazione in atto, in quanto non si denota un'inversione di tendenza all'immobilismo di una società che venuta in possesso dello stabilimento, aveva dichiarato di operare nel breve periodo, per il suo sviluppo, con investimenti per la crescita produttiva e l'occupazione. Niente di tutto questo è stato fatto".

La Cioccolato Valle d'Aosta "dopo aver beneficiato di un finanziamento regionale di 4 milioni di euro, erogati da Finaosta, per il rilancio aziendale, nulla ha mosso all'interno dello stabilimento e le poche tavolette di cioccolato prodotte inizialmente sono rimaste invendute, mancando totalmente una rete di vendita".


La situazione è definita dal sindacato "drammatica". Dal mese di giugno - riferisce il Savt - il fornitore della corrente elettrica non garantisce più luce e energia e i dipendenti non percepiscono la retribuzione dal mese di luglio scorso. "Una situazione vergognosa e paradossale, - aggiunge il sindacato - se pensiamo che la Società Cioccolato Valle d'Aosta aveva garantito un'operazione industriale di rilievo per far ripartire e ampliare le produzioni dolciarie, ormai totalmente inesistenti".

"Dopo aver sollecitato più volte un incontro con la proprietà e con l'Assessore regionale competente, senza ricevere alcun riscontro" il Savt denuncia "con forza la situazione non più sostenibile che i lavoratori interessati vivono quotidianamente, nel silenzio totale della politica e delle istituzioni interessate".

 


   

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