Valle d'Aosta

Ucciso da sasso, assoluzione definitiva

Procura generale rinuncia ad appello. Reato vicino prescrizione

Redazione Ansa

E' diventata definitiva la sentenza di assoluzione dei cinque imputati per la morte di Jean-Pierre Pisier, l'automobilista francese ucciso a 41 anni da un sasso sulla strada statale 26, fuori dalla galleria di La Saxe, a Courmayeur, il 2 gennaio 2011. La procura generale di Torino, infatti, dopo aver presentato appello contro la decisione del gup di Aosta Davide Paladino, ha rinunciato al ricorso. E' quindi passata in giudicato la sentenza del 2 dicembre 2016 a carico del funzionario Anas Ludovico Carrano, del collega Mauro Noce, del coordinatore regionale del Dipartimento programmazione, difesa del suolo e risorse idriche Raffaele Rocco, dell'ex sindaco di Courmayeur Fabrizia Derriard, e del suo predecessore, Romano Blua. Erano stati assolti dall'accusa di concorso in omicidio colposo per "non aver commesso il fatto". Il reato contestato sarebbe stato prescritto entro breve tempo.

Il provvedimento è stato notificato ai legali nei giorni scorsi.
Pisier viaggiava con la sua compagna, ferita in modo lieve, in direzione della Francia quando un masso di 15 chili franò sul tettuccio della sua auto, poco prima dell'ingresso della galleria di allora. La procura di Aosta aveva chiesto la condanna di tutti, con pene fino a quattro mesi di reclusione. Ma secondo il gup, l'unico modo per evitare il distacco del masso sarebbe stato "il prolungamento della galleria paramassi, già esistente in un tratto della Ss 26": un intervento che, per il giudice, nessuno dei cinque imputati avrebbe potuto intraprendere.
Il funzionario Anas Ludovico Carrano era assistito dall'avvocato Manuela Ghillino, il collega Mauro Noce dall'avvocato Corrado Bellora - come l'ex sindaco di Courmayeur Romano Blua -, il coordinatore regionale del Dipartimento programmazione, difesa del suolo e risorse idriche Raffaele Rocco dall'avvocato Claudio Maione, l'ex sindaco Fabrizia Derriard dall'avvocato Carola Flick.
   

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